Florim Ceramiche, innovazione e fattore umano

Florim Ceramiche, innovazione e fattore umano

Florim è un’azienda ceramica italiana affermata a livello internazionale nella produzione di superfici in grès porcellanato per l’architettura, l’edilizia e l’interior design. Con una storia di oltre 50 anni ben radicata nel distretto ceramico di Sassuolo e un presente da trendsetter mondiale del settore, è guidata da Claudio Lucchese e oggi conta più di 1400 dipendenti.

Abbiamo chiesto ad Andrea Rademoli, direttore HR e organizzazione in Florim Ceramiche, di raccontarci come l’azienda sia diventata un modello di eccellenza sul territorio, in grado di calamitare nuovi talenti in un comparto – il settore ceramico – dove il mercato del lavoro mostra una concorrenza molto forte e come abbia saputo proporre un piano di welfare capace di contribuire realmente al benessere psicologico dei dipendenti. La complessità e la sfida nell’introduzione del welfare è riuscire a trovare una soluzione realmente soddisfacente per tutti gli interlocutori, in primis tra i bisogni (in)definiti dal dipendente e gli schemi aziendali. «Il welfare, infatti, è prima di tutto un fattore relazionale che, per funzionare, deve garantire l’incontro tra queste due parti, mai del tutto coincidenti. Un welfare imposto, subìto, sopportato o indifferente non è destinato a svolgere in pieno le sue potenzialità ma è destinato a insinuarsi stancamente nel quotidiano».

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WELFARE E RESPONSABILITÀ SOCIALE

«Il nostro piano di welfare presenta una forte connessione con il territorio e la comunità locale, ponendosi obiettivi di responsabilità sociale: dalle convenzioni con alcune strutture sanitarie e scuole locali alle borse di studio per gli studenti meritevoli degli istituti tecnici e un master interno all’azienda, passando per una fondazione finalizzata a sostenere le famiglie bisognose del territorio» – spiega Andrea Rademoli. Di forte rilievo è l’attenzione di Florim nel sostenere un modello che coniuga la cultura industriale con quella sanitaria, intrecciandole a beneficio della comunità locale. Sintesi di questa idea è Florim salute&formazione, un centro innovativo, unico nel suo genere, che promuove incontri gratuiti di prevenzione e promozione della salute rivolti al territorio, simulazione medica avanzata e ricerca in collaborazione con il personale sanitario di due ospedali locali.

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UN NUOVO MODELLO DI CULTURA INDUSTRIALE

L’azienda ha inoltre dedicato dalla fine del 2013 uno spazio di 9mila metri quadrati, la Florim Gallery, agli eventi e all’accoglienza. «Dalla ristrutturazione di vecchi capannoni è nato un contenitore versatile di prodotti ed eventi che interpreta un nuovo modello di cultura industriale, quello di un’azienda che decide di aprirsi al territorio attraverso iniziative che esulano dalla sua specifica attività» – continua Rademoli. Ampi spazi, luce, linee essenziali e simmetriche per una location moderna ed elegante, che si è affermata in questi anni come salotto culturale del distretto ceramico fino a conquistare il “premio speciale cultura” della Regione Emilia Romagna.

INIZIATIVE PER I DIPENDENTI

Oltre a questa dimensione sociale, Florim dedica ai propri addetti interventi specifici: «Oltre alla convenzione con l’ospedale locale, l’azienda si fa carico del pagamento dei centri estivi per i figli dei dipendenti, offre assistenza fiscale convenzionata e ingressi gratuiti alla collezione Peggy Guggenheim. Nel 2018, con l’iniziativa “Florim mette una virgola rosa”, l’azienda, in collaborazione con Ospedale di Sassuolo, ha offerto a tutte le collaboratrici uno screening gratuito di prevenzione delle più comuni malattie cardiovascolari e ginecologiche».

RILEVAZIONE DEI FABBISOGNI

«Se il welfare è vissuto riduttivamente, solo come elemento di contenimento dei costi del lavoro, come esclusivo elemento retributivo, tanto più se calato dall’alto, come panel di beni e servizi estraneo ai dipendenti, non riuscirà a dispiegare interamente le proprie potenzialità. Tanto meno un welfare figlio del paternalismo imprenditoriale» – mette in evidenza Rademoli. «Resta prioritario invece mettere in campo specifiche azioni di rilevazione dei fabbisogni per approfondire in via preventiva e con massima cura le aspettative dei dipendenti, che variano significativamente in funzione di tantissime variabili quali il genere, i livelli d’istruzione, l’età, i carichi di famiglia, la presenza o meno di supporti extra lavorativi o le nazionalità». In Florim, l’obiettivo è stato quello di cogliere la più ampia prospettiva possibile del mondo sociale del dipendente – «per far emergere quei bisogni riconducibili alla ricerca di un equilibrio tra lavoro, famiglia e tempo libero, tra sicurezza e crescita, tra esecuzione e autonomia».

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BENESSERE DI AZIENDA E LAVORATORI

«La diffusione all’interno del management di una cultura basata sulla corretta gestione del tempo e delle risorse, sulla semplificazione delle procedure e sullo snellimento dei processi, sull’individuazione e la diffusione delle buone prassi, determina impulsi organizzativi in grado di ottenere risultati tangibili e impattanti sulla motivazione dei dipendenti» – afferma Rademoli. «Ugualmente rilevante, lo sforzo profuso nell’abbattere i vincoli spaziali, attraverso la valorizzazione delle nuove tecnologie e la creazione di ambienti idonei, e temporali, con politiche di gestione della flessibilità oraria».

LA BELLEZZA COME VALORE D’IMPRESA

Anche l’attenzione verso la sostenibilità ambientale e la cura del posto di lavoro migliorano la sensazione di appartenenza all’azienda che le attua. Florim da alcuni anni è molto attiva su questi aspetti, facendo della bellezza prima una visione poi un progetto di lavoro. Lo confermano la realizzazione di stabilimenti esteticamente all’avanguardia, dotati di ampi spazi, puliti e luminosi oltre che l’acquisizione di sculture di noti artisti contemporanei destinate a rendere seduttivi piazzali di lavoro altrimenti grigi e anonimi. Tra le più recenti: Il Cavallo dell’artista Mimmo Paladino, posto all’ingresso principale; e Percorso Amoroso di Giuseppe Gallo situato davanti alla nuova fabbrica 4.0 appena realizzata a Fiorano Modenese, connubio di innovazione tecnologica e sensibilità all’arte e alla bellezza.

IMPATTI TANGIBILI: DIPENDENTI FELICI

«Questo approccio a 360 gradi evita la sterilità insita in un sistema di prestazioni non monetarie, facendolo evolvere verso una dimensione di benessere e di salute sia dei dipendenti sia dell’organizzazione» – spiega Rademoli. «Dipendenti felici e soddisfatti collaborano di più con i colleghi, sono più propositivi e propensi a mettere a disposizione dell’impresa la propria passione e risultano più facilmente appagati nella vita privata. Chi vive bene il tempo di lavoro ed è orgoglioso di far parte della propria azienda, consegue alla fine risultati differenti». Si può rendere vivo il welfare, rendendolo espressione concreta e tangibile della cultura aziendale e delle sue strategie nella gestione del personale. L’impresa diventa allora effettivamente impegnata nel facilitare il dipendente a realizzare il suo equilibrio di vita-lavoro.

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Sonia Rausa – AIDP


L’energia delle persone

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