SIDI, a passo svelto verso l’internazionalizzazione

SIDI, a passo svelto verso l’internazionalizzazione

Lo storico gruppo italiano si sta espandendo anche verso i mercati esteri, senza trascurare il lavoro con le PMI italiane. Parole d’ordine: innovazione e trasformazione

SIDI, società di consulenza digitale italiana, Gold Partner di SAP, con sedi a Milano, Padova, Roma, Imola e una rappresentanza in Africa, è una delle poche aziende a poter dire di aver passato, con una certa dose di lungimiranza, la dura crisi economica che ha interessato l’imprenditoria nell’ultimo decennio. Molto del merito di questo difficile traghettamento, dalla tempesta globale ad acque più tranquille, va a Massimo Dal Checco, presidente di SIDI. «Quando alla base di una realtà come la nostra c’è una forte tradizione, radici ben piantate nel terreno, ma anche la voglia di evolvere e apportare cambiamento – spiega Dal Checco – allora non puoi che aspettarti soddisfazioni, sia dal mercato che dai clienti, pur nel mezzo di anni non propriamente semplici. Le competenze acquisite nel tempo, le innovazioni su cui abbiamo puntato e dove continueremo a puntare, sono uno slancio concreto verso il domani».

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CULTURA DIGITALE E SPIRITO D’IMPRESA

Non è un caso se oltre quattro anni fa, SIDI abbia deciso di scommettere su un continente, quello africano, troppo spesso estraneo alle strategie dei marchi internazionali. «Per vari mesi, la nostra occupazione in Africa è stata quella del pre-sales» – continua il presidente di SIDI. «Mentre risale al 2016, la vittoria in una gara per la fornitura di servizi a favore della compagnia elettrica del Senegal, che ci ha consentito di porci all’attenzione di tutto il territorio francofono del continente. Per capire l’importanza di fare sistema in progetti del genere, basti pensare al supporto ottenuto da parte di Assolombarda, della Diplomazia Economica e anche di Enel, per la quale avevamo già portato a termine alcune iniziative e che ci ha permesso di far conoscere ai referenti in Africa quanto di buono già fatto in Italia».

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Se il presente e il futuro di SIDI guardano sempre più all’internazionalizzazione (l’esperienza in Africa, dove è nata una costola della compagnia, porta a un dialogo costante con referenti stranieri) – non dimentichiamo quanto il gruppo fa in Italia. Al suo fianco, nel percorso di digitalizzazione delle piccole e medie imprese nazionali c’è SAP. «Le PMI fanno parte di una filiera, sono il tessuto più particolare della nostra economia. SAP ha un vantaggio, rispetto alla concorrenza, ed è quello di svolgere il suo lavoro in maniera rigorosa, rispondendo alle best practice richieste dai settori di intervento». Il punto centrale è: quanto le PMI fanno per spingersi verso l’innovazione? «Come SIDI ci mettiamo impegno, passione, know-how e tutti gli strumenti necessari – spiega Dal Checco – ma l’imprenditore, oggi più che mai, deve rendersi conto che dedicare risorse per far evolvere la sua struttura, sia con nuovi software che modelli gestionali, è il primo passo per non restare indietro in un mercato globale che si muove a ritmi frenetici».

NUOVO CORSO E PROGETTI FUTURI

Lo stesso cambiamento che SIDI professa per i clienti è già in corso internamente, a partire dalla struttura manageriale, basata su meriti e fiducia, avviata con il nuovo direttore generale, Mauro Bazzini. «Ripensarsi è vitale per qualsiasi organizzazione, per noi lo è doppiamente» – continua Dal Checco. «Nei confronti dei nostri clienti verso i quali abbiamo responsabilità ben precise, attraverso le risposte che diamo con i nostri professionisti e nel contempo verso noi stessi.  Ai SIDIers vogliamo assicurare crescita professionale e adeguato benessere lavorativo. Per questo motivo abbiamo varato un importante programma di Change Management». Tra i progetti a breve, c’è la nascita di una startup innovativa, che sarà legata idealmente all’operato dell’azienda ma completamente autonoma – racconta Dal Checco. «Per questo la porteremo fuori dalla città di Milano, per permettere lo sviluppo di nuove idee senza subire l’influenza del quotidiano. Crediamo nella cultura del digitale, quale elemento fondamentale che segnerà il mercato nei prossimi anni».

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