Il 2018 delle tecnologie emergenti è stato per alcuni versi simile a una gara a tappe o a prove multiple: tanti concorrenti – AI, automazione, dati, blockchain – si sono sfidati, raggiungendo ognuno alcuni traguardi, ma nessuno ha ancora vinto il premio finale.
Nel 2019, la gara riprende. Chi sarà il campione assoluto? Ce ne sarà uno soltanto? In questa accesa competizione, come Oracle possiamo fare alcune previsioni.
Intelligenza artificiale: la chiave è applicarla nel business – Il report ICT Enterprise Insights di Ovum indica che nel 2019 il 60% delle organizzazioni avrà una strategia per l’adozione dell’AI. Sempre più aziende cercheranno modi concreti di portare l’AI nel business e ci riusciranno perché potranno integrare questa tecnologia nelle proprie applicazioni. Integrare l’AI nelle applicazioni business è la chiave per adottarla in modo più massiccio, usandola subito e con mezzi che già si conoscono, fino a renderla pervasiva nei sistemi e nell’infrastruttura tecnologica. Questo approccio, inoltre, accelera la realizzazione della grande promessa di questa tecnologia: un aumento di produttività umana ed efficienza, favorito dai continui miglioramenti delle capacità cognitive del machine learning. Alcuni nostri clienti che usano l’AI nelle decisioni di business che non richiedono input umano stanno vedendo la produttività del loro team finanziario crescere del +20%. E secondo le nostre analisi, combinando l’AI con altre tecnologie emergenti come la realtà aumentata, entro il 2025 si potrebbero avere guadagni di produttività di oltre il +50% rispetto a oggi.
L’autonomous sposterà e guiderà montagne (di dati) – Secondo Gartner, entro il 2022 il 90% delle strategie aziendali includerà esplicitamente le informazioni tra le risorse aziendali più critiche, e le competenze di analytics diventeranno essenziali. Anche grazie ai crescenti investimenti in IoT e AI, nel 2019 si produrranno più dati di quanti ne siano stati prodotti nei 5000 anni precedenti; sfruttarli sarà possibile solo automatizzando profondamente processi e operatività. Oggi, i più moderni sistemi che trasformano i dati in insight preziosi per il business sono in grado di autogestirsi, autoripararsi e autoproteggersi dai rischi di un panorama di cybersecurity sempre più complesso. Con Oracle Autonomous Database, abbiamo dimostrato che i database possono diventare “a guida autonoma”, proprio come le auto, ma c’è di più: secondo le nostre previsioni, entro pochi anni il 70% delle funzioni IT potrà essere completamente automatizzata, liberando risorse da dedicare all’innovazione.
La blockchain come base della fiducia – Nel 2019, la blockchain continuerà a espandersi come base per la trasparenza e la fiducia, con applicazioni nei più diversi settori. Abbiamo già, proprio qui in Italia, clienti che certificano una produzione tracciabile “dalle origini allo scaffale” di olio extravergine d’oliva vero toscano 100% (Certified Origins, Olio Bellucci); altri applicano la blockchain per tracciare i consumi di energia solare o per avere un’unica fonte nei processi di documentazione alla base dell’industria navale. Siamo di fronte a una tecnologia complessa, ma come per l’AI ci attendiamo che si insinuerà man mano nel business, in quanto anch’essa può essere integrata nelle applicazioni aziendali.
Ma allora, quale di queste tecnologie vincerà? – In realtà, potrebbero vincere tutte, diventando opportunità concrete e operative grazie alla loro integrazione nelle applicazioni. Ciò di cui tutte hanno bisogno per portare reale beneficio è un partner solido, che sappia accelerare la creazione di valore. Nella visione Oracle, questo partner – l’allenatore, nella nostra metaforica gara – è il cloud: un cloud che unifica controllo, sicurezza e innovazione, che integra le tecnologie emergenti, che consente alle organizzazioni di operare su qualsiasi carico di lavoro oggi e in futuro – anche oltre il 2019 – e di accedere a prodotti e servizi che le mantengano agili e competitive.
Fabio Spoletini
Italy country manager e regional VP Francia, Italia, Iberia, Russia e CIS – Oracle