Durante un talk al CES di Las Vegas, Qualcomm ha annunciato una sorta di roadmap che vedrà i suoi chip potenziare decine di prodotti pronti per il 5G già quest’anno
Qualcomm è sul pezzo del 5G. Secondo i piani della compagnia, ci saranno almeno 30 dispositivi pronti a connettersi al nuovo standard entro il 2019. L’annuncio, arrivato durante una conferenza stampa al CES di Los Angeles, è stato dato da Pete Lancia, VP Corporate Communication di Qualcomm, in questo modo: “Il 5G trasformerà varie industrie, arricchirà le nostre vite e creerà nuovi posti di lavoro”. Il player globale nel mercato hi-tech si aspetta che le prime reti vengano accese negli Stati Uniti ad aprile ma anche in Europa i test non mancano di certo.
Lancia ha spiegato come Qualcomm abbia lavorato a fondo negli ultimi mesi per accelerare lo sviluppo di un hardware che sappia cogliere il meglio dallo standard rivoluzionario, arrivando a collaborare con marchi e fornitori per decine di prodotti da distribuire nei prossimi mesi, prevalentemente smartphone ma non solo.
Cosa vedremo
Il punto di partenza, la base per tale famiglia di device abilitati al 5G è il processore Snapdragon 855 che, unito al modem Snapdragon X50 5G, permetterà di connettersi al network 5G. LA multinazionale non ha fornito ulteriori dettagli in merito alla sua roadmap anche se qualcuno si aspettava di poter avere una demo molto avanzata della tecnologia proprio in occasione del Consumer Electronic Show negli Stati Uniti. Tuttavia, in ambito telefonini, sappiamo che OnePlus sarà uno dei primi a commercializzare uno smartphone 5G. La società ha confermato all’inizio di quest’anno che il cellulare verrà lanciato “prima della fine di maggio”, sottolineando che sarà più costoso rispetto all’attuale generazione, con prezzi davvero concorrenziali.
Ma anche gli altri marchi sono in scia: Samsung dovrebbe inoltre lanciare una variante 5G del Galaxy S10, e sia Huawei che LG hanno entrambi confermato che il 2019 vedrà l’arrivo di dispositivi abilitati allo standard. Resterà invece fuori Apple, proprio per colpa di Qualcomm. Un recente rapporto afferma che la Mela resterà ferma al palo almeno fino al 2020, a causa del ritardo dovuto alle diatribe con la chipmaker e la conseguente necessità di rivolgersi altrove, ovvero a Intel, che però non avrà modem disponibili prima della fine dell’anno.