Intelligenza artificiale e 5G al centro della terza edizione del business summit di Samsung per un ecosistema aperto, fondato su quattro pilastri: sicurezza, controllo, personalizzazione, collaborazione. La Next Mobile Economy di Samsung e la sfida del governo sull’Industria 4.0
Il concetto di Next Mobile Economy coniugato da Samsung va ben oltre quello che il termine lascerebbe intendere. Lo smartphone è al centro della rivoluzione tecnologica. E con l’affermazione di AI e 5G, le cose saranno ancora più disruptive. Quando si parla di tecnologie dirompenti, il rischio è quello di riempirsi la bocca e nulla più. «Per noi le cose sono diverse» – spiega Antonio La Rosa, head of IM B2B di Samsung Electronics Italia. «La terza edizione del Business Summit, chiamata Wide Opportunities World (WOW), è la dimostrazione di una concreta voglia di fare da parte della compagnia. Next Mobile Economy vuol dire questo: realizzare un’innovazione tangibile, che spinga le imprese a riformare flussi e processi, in un’ottica di implementazione che trova nella mobilità l’espressione massima del presente che diventa futuro, del complesso che diviene possibile. L’obiettivo è rendere gli smart workplace ambienti in cui uomini, robot e automi possano coesistere, senza paure, con la convinzione che velocità e sicurezza delle operazioni libereranno più tempo da dedicare alla propria vita».
IL PRIMATO DI SAMSUNG
Presente all’incontro di Samsung anche Luigi Di Maio, ministro dello Sviluppo economico e ministro del lavoro e delle politiche sociali, nonché vicepresidente del Consiglio dei ministri, che ha sottolineato: «La nostra economia in questi anni ha compiuto passi in avanti importanti, il cui risultato sarà reale entro il 2025, quando il 60% delle professioni in Italia si occuperà solo di digitale. Anche se una rivoluzione come quella in atto disorienta sempre – se si ha la lungimiranza di guardare oltre l’ostacolo – il panorama diventa interessante. Lo Stato farà sentire la sua presenza, lo sta già facendo con la firma sugli accordi che ci pongono, insieme alle altre nazioni europee, nei gruppi di lavoro sulla blockchain e intelligenza artificiale, per ognuno dei quali è stata avviata una call for expert, per cominciare a raccogliere idee e suggerimenti». A seguire, l’intervento di Suk-Jea Hahn, head of Global Mobile B2B Team di Samsung Electronics: «Già oggi vediamo tanti contesti tecnologici radicalmente trasformati dalle blockchain e dall’intelligenza artificiale ma è con il 5G che tutto ciò prenderà forma in maniera dirompente. A Samsung va riconosciuto un primato che si basa su 500 milioni di dispositivi connessi, che saranno presto una miliardo. Entro il 2020 ogni device della compagnia sarà AI e IoT ready».
LA STRADA VERSO IL 5G
Al fianco dell’AI, un tema di interesse di Samsung WOW è stato il 5G. Ne hanno parlato Thomas Riedel, head of Samsung Networks Europe, e Nick Dawson, director of Global Mobile B2B Team, Samsung Electronics Co. Il primo ha spiegato come «Samsung sia una delle pochissime aziende con un know-how esteso sulle capacità del 5G. Lavoriamo sia sui network che applicazioni e dispositivi, restando in prima linea per la realizzazione di progetti di valore. Il consumatore finale non se ne accorgerà subito, probabilmente una vera svolta ci sarà tra qualche anno, quando lo standard migliorerà l’accesso e la fruizione a molti servizi del settore pubblico, tra i primi depositari delle innovazioni portate dalla rete». Sulla stessa falsariga Dawson: «Operiamo sul 5G globalmente, ma l’Europa è campo di sperimentazione privilegiato. Nell’area EMEA, abbiamo stretto partnership con varie telco e, in Italia, i test sono previsti per la fine del 2018. Dove gli utenti avvertiranno i primi vantaggi? Per esempio in viaggio, sui treni, con il 5G che creerà una connessione senza soluzione di continuità, stabile e veloce. Ciò renderà ancora più prominente la ricerca di una maggiore sicurezza dei dati: più rete vuol dire più informazioni veicolate e dunque un rischio crescente di furti e violazioni. La risposta di Samsung alla difesa del digitale si chiama Knox, la piattaforma già utilizzata da migliaia di aziende in tutto il mondo».