Civilia Next è la prima piattaforma Made in Italy a ottenere la qualificazione SaaS richiesta da AgID
Dedagroup è apripista nel percorso di adeguamento alla normativa AgID sulla certificazione delle soluzioni cloud e SaaS adottate dalla PA. Il gruppo trentino annuncia infatti di avere ottenuto la qualificazione, diventando così il primo e al momento unico player italiano a offrire soluzioni gestionali per gli Enti Locali cloud e SaaS qualificate all’interno del marketplace di software per la PA, in anticipo rispetto al 31 dicembre, data ultima per essere compliant.
Un risultato reso possibile grazie al progetto Civilia Next, piattaforma software concepita per la PA digitale, dedicata a chi governa gli enti locali di ogni tipologia e dimensione. Una rivoluzione per il modo in cui la PA progetta ed eroga servizi a cittadini e imprese, perché nativamente in cloud e open, in linea con le infrastrutture immateriali di sistema (ANPR, PagoPA, SPID). Attualmente Civilia Next è utilizzata da più di 360 Enti in Italia per gestire oltre 3.721.000 protocolli, 4.761.000 mandati di pagamento e 2.916.000 fatture, 617.000 cedolini, 727.000 pratiche di titolarità dei tributi, oltre 2.254.000 di anagrafiche ANPR.
“Questa qualifica ci riempie di orgoglio e auspichiamo ci permetta ancor più di lavorare al nostro obiettivo primario: portare continua innovazione all’interno della Pubblica Amministrazione – afferma Fabio Meloni, CEO di Dedagroup Public Services – “La direzione presa dal legislatore è quella della trasformazione verso un modello di software sostenibile e scalabile che apporti maggior velocità e flessibilità alle soluzioni con cui la PA organizza i servizi. Siamo fieri di aver saputo cogliere per primi questa grande opportunità. Questa capacità di lettura della potenza del cloud e di attuazione del cambiamento è testimonianza di un’expertise unica come produttore di software Made in Italy che speriamo di poter mettere presto a disposizione di nuove realtà.”
Un traguardo che conferma la lungimiranza degli investimenti del gruppo e il buon esito della lunga collaborazione a fianco degli attori impegnati nell’evoluzione delle modalità di costruzione ed erogazione dei servizi pubblici in Italia. Attori che dimostrano, nel dialogo quotidiano e nei tavoli istituzionali che portare innovazione e cambiamento nel pubblico è possibile, insieme all’obiettivo di estendere le esperienze virtuose a tutta Italia.
Quali saranno le ricadute per l’ente che deve adeguarsi alla direttiva? Risparmio, interoperabilità, maggiore sicurezza, protezione dei dati personali, accessibilità agli strumenti, senza dover affrontare costi e complicazioni infrastrutturali. Un’evoluzione che apre il mercato a una sana e virtuosa competizione fornendo soluzioni di valore che possano aiutare davvero a digitalizzare il disegno e l’erogazione dei servizi. La strada da intraprendere è quella delle soluzioni As a Service, facilmente fruibili e integrabili con altri sistemi. Questo permetterà a tutti gli enti di avere una soluzione che non si limita a digitalizzare l’esistente ma permette di essere il “front end” del sistema operativo digitale italiano e poter davvero incidere sulla qualità della vita di cittadini e imprese.