Zucchetti, dopo essere stata tra le prime società a realizzare le soluzioni per l’azienda 4.0, che sono ancora adesso all’avanguardia, ora è già al lavoro per l’azienda 5.0: le sue soluzioni infatti saranno sempre più pervase da analytics, IoT e intelligenza artificiale

Dalla terrazza panoramica in cima alla nuova Torre Zucchetti, da dove si scorge nettamente, a qualche decina di chilometri a nord, lo skyline disegnato dai nuovi grattacieli milanesi, si comincia proprio a respirare l’aria di una multinazionale Made in Italy. L’ambizione, la motivazione, la vision sono le stesse dei colossi globali dell’IT. Se poi la si guarda nell’ottica più ristretta del mercato italiano, Zucchetti vanta un dominio ormai indiscusso nel campo di soluzioni capaci di entrare nel vivo di una gestione a tutto tondo, dalla contabilità alla valorizzazione del talento, dagli aspetti contributivi fino alle decisioni di business, potenziando il proprio catalogo in direzione di verticals importanti come l’hotellerie, l’automazione industriale, il mondo dei servizi, nonché delle nuove frontiere come big data, IoT e intelligenza artificiale. Il software Zucchetti è sempre più autentico abilitatore di business, competitività, crescita. Nei suoi primi 40 anni, Zucchetti è riuscita a trasformare lo studio professionale di una città di provincia in una digital factory che impiega ormai oltre quattromila persone in Italia e in nazioni come la Spagna, la Germania, il Brasile, superando oggi un fatturato consolidato di 600 milioni di euro. Un risultato rafforzato anche dalla Classifica TOP100 Software e Servizi di Data Manager, che vede Zucchetti confermarsi la prima azienda italiana di software. Dalla sommità della sua nuova torre, ridisegnata dall’architetto Marco Visconti, Zucchetti può scorgere ormai l’ingresso al club delle “billion euro companies”, un traguardo lusinghiero per uno sviluppatore del Made in Italy.

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Alessandro Zucchetti presidente Zucchetti spa – Cristina Zucchetti presidente Zucchetti Group

Con Alessandro e Cristina Zucchetti, che presiedono rispettivamente Zucchetti spa e Zucchetti Group, parliamo a lungo del segreto di tale crescita e soprattutto delle prospettive che si aprono oggi, esattamente dieci anni dopo uno dei più efficaci passaggi generazionali visti recentemente, non soltanto nel comparto IT. «Gli anni dalla fondazione sono quaranta, ma preferiamo leggerli con un punto in mezzo in ottica azienda 4.0» – spiega Alessandro. «Anzi, possiamo già dire di essere oltre, in quanto stiamo davvero assistendo alla nascita della Zucchetti 5.0, sostenuta da un gruppo manageriale di altissimo livello». Il fattore umano è l’ingrediente chiave della “formula Z”.

«Abbiamo l’ambizione di selezionare i talenti migliori e anche quando non possiamo determinare a priori certe qualità, sappiamo creare intorno ai nostri collaboratori un clima che consente loro di esprimersi al meglio».

In Zucchetti, insomma, si lavora bene. «Lo testimonia anche la recente classifica di Panorama sui migliori posti di lavoro in Italia, che vede Zucchetti presente» – aggiunge Alessandro Zucchetti.

OPPORTUNITÀ PER TUTTI

Fiducia e capacità di delega nei confronti di chi è responsabile di una determinata attività, spazio concesso all’autonomia e alle nuove idee, ma senza “criminalizzare” eventuali errori, che possono essere sia fattore di esperienza che di crescita, sono – secondo Cristina Zucchetti – le prerogative che hanno sempre distinto il gruppo nella relazione con il suo capitale più prezioso, il talento. «Questo – continua Cristina – è un periodo di forte cambiamento e opportunità per qualsiasi azienda. Le imprese, anche quelle di dimensioni intermedie, si stanno digitalizzando sempre di più. Una splendida occasione per fare un passo ulteriore rispetto alla semplice automazione, per andare a rivedere i processi interni, renderli più efficaci e tempestivi. I nostri prodotti erano già concepiti in quest’ottica. Oggi, sono ancora più vicini alla voglia di trasformazione anche della piccola e media impresa». Un altro elemento di un gruppo che ha saputo mettere in atto una efficace strategia di crescita sia organica che per successive acquisizioni – afferma Cristina Zucchetti – è la collegialità delle decisioni. «Il gruppo può contare su una squadra di management con oltre vent’anni di esperienza, costituita da professionisti esperti dei rispettivi mercati di riferimento. Ormai Zucchetti è una realtà troppo diversificata per una gestione accentrata sul singolo». La crescita del volume d’affari è sostenuta anche da una politica di espansione della forza lavoro che procede da tempo al ritmo di un’assunzione al giorno. «Nel nostro mercato, è fondamentale che noi acquisiamo continuamente nuove competenze e giovani talenti da coltivare anche attraverso la relazione con le università».

Giorgio Mini vicepresidente Zucchetti e Domenico Uggeri vicepresidente Zucchetti

LA FORZA DELLA SPECIALIZZAZIONE

Sarà merito dell’altezza, o dell’avveniristico reticolato tubolare che riveste in ottica di ottimizzazione energetica la nuova sede, se tutti nel team esecutivo di Zucchetti sono sempre orientati al futuro. La software house fondata da Mino Zucchetti continua a crescere e innovare, cerca nuovi clienti, specializzazioni e geografie di mercato. L’evoluzione “verticale” del software Zucchetti è il tema caldo introdotto da Giorgio Mini, vicepresidente con la responsabilità della divisione ERP. «Abbiamo rinnovato completamente l’offerta orizzontale con Infinity 4.0, una nuova revisione delle funzionalità ERP e HR. Parallelamente, abbiamo investito notevoli risorse in aree applicative più specializzate, limitrofe alle precedenti – penso al fashion, ai viaggi, alla manutenzione industriale – settori per i quali vengono sviluppate costantemente nuove personalizzazioni anche dalla rete dei nostri partner». Secondo Mini, la verticalizzazione che riguarda le specifiche esigenze gestionali di un’attività molto precisa non può prescindere sia dalla conoscenza approfondita dei processi che si riferiscono alle imprese che operano in tali mercati sia delle dinamiche interne al mercato di riferimento. Non sono conoscenze che si possono improvvisare se si vuole che l’applicativo verticale rappresenti un valore aggiunto per l’utente. Da qui – aggiunge Mini – la forte accelerazione che l’azienda lodigiana ha voluto dare alla sua tradizionale politica di crescita per acquisizioni. «Tra le società entrate nel gruppo più recentemente, troviamo per esempio Visual Software – che ha sviluppato una piattaforma specifica per i concessionari automobilistici “multimarca” – e Maxidata, che si rivolge invece al mondo dei piccoli produttori vitivinicoli. Poi c’è Nica, software house napoletana che vanta una soluzione unica in Italia per le società che lavorano nel campo della gestione dei rifiuti e del loro smaltimento».

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L’elenco delle soluzioni gestionali verticali, entrate ufficialmente a far parte del catalogo Zucchetti, non si esaurisce qui. Ultima in ordine di tempo, l’acquisizione del 100% di SIMA, società trentina che offre una soluzione ERP specializzata e molto diffusa nelle aziende di trasporto, logistica e spedizioni. «In generale, Zucchetti dispone di una rilevante offerta verticale per la logistica» – osserva Mini. Dietro la politica di acquisizione di nuovo know-how, destinato a nuove soluzioni gestionali, c’è tutta la filosofia Zucchetti di innovazione continua, inserita in un contesto che tende a rispettare la storia, la tradizione, gli investimenti delle aziende che confluiscono nel gruppo – sottolinea Mini. «Si tratta di player di nicchia, molto competenti nel loro settore, che hanno clienti importanti. Al tempo stesso, non tutti hanno la forza soprattutto finanziaria, le capacità di sviluppo necessarie per traghettare i loro validissimi prodotti verso il digitale e tantomeno in direzione della futura azienda 5.0. Nella partnership con Zucchetti, trovano questa forza, la giusta motivazione e l’opportunità di partecipare e contribuire alla crescita del gruppo».

Dal connubio tra forte competenza verticale e capacità di vision di un gruppo che reinveste in ricerca e sviluppo buona parte dei suoi profitti nascono solo situazioni win-win. Basta guardare al comparto della vendita di automobili e parti di ricambio, dove in passato Zucchetti era praticamente assente e oggi, grazie a Visual Software, può contare su una piattaforma software con una caratteristica esclusiva: la possibilità di interfacciarsi con i sistemi informativi di tutte le case rappresentate dai concessionari multimarca, che sono sempre più diffusi in un mercato dalle marginalità in costante erosione. Questa modalità di incentivazione di un cambiamento – «che non deve mai essere forzato» – premia anche gli utenti finali di tutte le piattaforme Zucchetti. «Oltre a investire per la crescita, dedichiamo altrettanti sforzi alla costante manutenzione dei prodotti che possiamo definire “storici”, ma che continueremo a far evolvere, non solo dal punto di vista dei cambiamenti normativi» – aggiunge Mini.

«Il cliente è l’unico che può decidere quando adottare le nostre soluzioni più innovative sul piano tecnologico».

Angelo Cian responsabile commerciale servizi fiduciari Zucchetti e Angelo Guaragni amministratore Zucchetti Horeca

GESTIONE DEL PERSONALE SENZA CONFINI

L’innovazione continua di Zucchetti si traduce in soluzioni che, oltre a coprire tutti gli aspetti funzionali, spesso anticipano le esigenze dei clienti, accelerandone il cambiamento in ottica digitale. Lo sostiene Domenico Uggeri, vicepresidente responsabile della linea prodotti HR, che afferma: «Abbiamo smesso di guardare al passato e a un presente fatto di oltre 28mila clienti per più di sette milioni di buste paga generate ogni mese. Ormai, il market share nazionale supera il 40% nel mondo delle aziende private e continua ad aumentare». Dopo tre, quattro anni di forte consolidamento di questa posizione in Italia – prosegue Uggeri – la spinta è decisamente rivolta ai mercati esteri, dove Zucchetti entra sempre più spesso in progetti di alta caratura. «Il fatto è che siamo diventati troppo grandi per operare solo nel mercato italiano» – sorride Uggeri. L’attenzione che il brand italiano comincia a riscuotere oltre confini è dovuta alla capacità di superare il tradizionale concetto di “payroll” e offrire ai clienti una copertura totale delle esigenze amministrative e gestionali del capitale umano. «In futuro, si parlerà sempre più spesso di welfare del dipendente» – osserva Uggeri, riferendosi a una relazione che da tempo non è più basata solo su stipendi e contributi. «Una trasferta non implica solo la gestione di una nota spesa, ma assume il carattere di un’azione di travel management e comporta una buona programmazione degli spostamenti e la scelta degli operatori giusti. Tutte cose che hanno un impatto sul risparmio e sull’efficienza complessiva». Lo sforzo di cambiamento, soprattutto culturale, che Zucchetti ha saputo portare avanti nel ripensare il suo software va nella direzione di una filosofia della pianificazione, molto apprezzata non solo in Europa, ma ovunque si parli di workforce management, di calendarizzazione e planning delle attività lavorative. Lo stesso vale per il concetto di talent management. Senza gli strumenti giusti, la globalizzazione gioca a sfavore delle aziende che non riescono ad attrarre e trattenere i cervelli più brillanti.

«Per questo, abbiamo sviluppato le aree a valore del comparto HR, consolidando due piattaforme rivolte alle piccole e medie imprese, inserendo nuovi paradigmi tecnologici, nuove logiche di intelligenza artificiale e di big data».

SICUREZZA DI PERSONE E IMPIANTI

Uggeri conclude mettendo in evidenza i grandi progressi nel campo della sicurezza e della protezione del lavoro, culminati quest’anno con l’acquisizione di Selesta, una società di ingegneria specializzata in sicurezza fisica che con il suo bagaglio di tecnologie e clienti porta il gruppo lodigiano a un dominio pressoché assoluto sul mercato italiano e che ha un forte capacità di espansione. «Nel comparto della sicurezza fisica degli accessi c’è ancora tanto da fare e da ri-fare» – osserva Uggeri, riferendosi al futuro “a impatto zero” di barriere che diventeranno sempre più efficaci e meno intrusive, grazie a tecnologie come il riconoscimento facciale o la biometria “contactless”. Infine, da due anni a questa parte, la nuova business unit Zucchetti dedicata al maintenance and asset management aggiunge alla gestione della sicurezza di persone e impianti l’aspetto del buono stato di salute di infrastrutture e macchinari, un segmento interessato da un notevole aumento della domanda dovuto alla scelta di affidare la manutenzione ad aziende esterne, particolarmente affamate di strumenti gestionali efficaci.

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Enrico Itri responsabile BU Worldwide Business Operations

SOLUZIONI HORECA

La scelta di verticalizzare assume un connotato tutto particolare nel caso delle soluzioni per l’industria alberghiera. Zucchetti Horeca nasce come soggetto giuridico autonomo dall’acquisizione dell’elvetica TCPOS nel 2014 e si appresta a diventare una società consolidata che oggi, con 250 collaboratori e 33mila clienti, genera quasi 30 milioni di fatturato ripartito fra ristorazione, hotellerie e wellness. L’amministratore di Zucchetti Horeca è Angelo Guaragni, che ripercorre con Data Manager la breve storia di questo ramo d’attività. «Con l’operazione TCPOS – spiega Guaragni – Zucchetti avvia le sue relazioni con le grandi catene italiane come Autogrill. La copertura di questo segmento oggi è del 90%. Ora sono arrivati anche clienti come Cigierre, oggi partecipata da un fondo americano e proprietaria di catene come American Graffiti e Old Wild West. Queste catene sono il target ideale per le nostre soluzioni e soprattutto diventano un’importante referenza anche per i clienti più piccoli che trovano in Zucchetti Horeca un partner ideale per la loro crescita in ambito digitale». Da qui, Zucchetti Horeca comincia dunque a espandersi verso i singoli ristoranti e si consolida come marchio autonomo portando con sé quattro soluzioni, tra cui Zmenu e Zdiner, più orientate a piccoli circuiti o singoli locali tra cui diversi property di chef stellati.

PIATTAFORME SPECIALIZZATE

Lo sviluppo del business alberghiero poggia su tre acquisizioni-chiave, quelle di GP Dati, NICE Informatica e Gestione Albergo e ancora più recente è l’attivazione di un terzo ramo di attività focalizzato sul cosiddetto “channel”, con due soluzioni cloud – Vertical Booking e Simple Booking – che offrono ad albergatori e affittacamere la possibilità di ottimizzare il livello di occupazione, gestendo direttamente dal proprio sito le prenotazioni via Internet. Anche l’apertura di questa linea deriva dall’acquisto di due società, oggi al 100% Zucchetti, con un patrimonio di 10mila clienti, un decimo dei quali negli Stati Uniti. Guaragni parla anche di un quarto ramo più specializzato che riguarda in particolare la gestione di centri di cura termali e centri benessere, molto spesso associati ad alberghi: qui Zucchetti ha conquistato il 60% di un mercato costituito, in Italia, da circa 200 insegne.

«In futuro, l’intenzione è di crescere ancora, soprattutto nell’hotellerie. In cantiere, ci sono la partnership con una web agency specializzata in servizi dedicati di marketing e di SEO e l’ulteriore sviluppo all’estero».

Da un lato queste piattaforme specializzate offrono interessanti opportunità di integrazione con la linea di prodotti ERP e HR del gruppo, dall’altro permettono di veder soddisfatte anche le esigenze di sicurezza degli spazi fisici e di godere dei frutti dell’R&D Zucchetti in ambiti come gli strumenti di pagamento avanzati e la mobilità. E tutto questo attira molto gli imprenditori giovani, più ambiziosi sul piano dell’innovazione.

Antonio Grioli presidente comitato direttivo Zucchetti

CRESCITA STRATEGICA

Le soluzioni Zucchetti tornano a essere orizzontali con il “digital hub” dei servizi di fatturazione elettronica, conservazione, certificazione, firma digitale, attività gestite dal responsabile commerciale per i servizi fiduciari, Angelo Cian. Nell’imminenza della scadenza fissata al 2019 per l’introduzione della fattura elettronica per tutte le relazioni d’affari, non è chiaro quali saranno le categorie che almeno nella fase iniziale saranno esentate dall’obbligo, ma per Cian questa nuova modalità rappresenta un punto di svolta per la trasformazione digitale. «A prescindere da ogni scadenza, dal mese di luglio il gruppo Zucchetti ha deciso di fatturare esclusivamente in modalità elettronica, proprio per far partire una macchina complessa» – afferma il responsabile del digital hub. La e-fattura non è solo un file XML, ma un sistema di validazione, firma, ricezione di notifica e successiva conservazione che Zucchetti ha semplificato attraverso un servizio cloud end-to-end. Una soluzione che Cian definisce “one click”: talmente semplice e trasparente da rendere la vecchia alternativa cartacea un processo difficile e costoso.

«Tutto passa attraverso il nostro hub digitale, che diventa, grazie alle soluzioni gestionali Zucchetti, un fattore abilitante capace di offrire tanti altri servizi integrati».

La clientela ERP Zucchetti “vede” direttamente l’hub e può seguire l’intero iter di autorizzazione e notifica delle fatture emesse. Ma lo stesso canale funziona anche per le fatture che arrivano dai fornitori dell’azienda. Il sistema – sottolinea ancora Angelo Cian – è in grado di semplificare ulteriormente l’emissione di fatture verso soggetti con i quali un’azienda ha rapporti regolari, grazie alle funzioni automatiche di verifica dei dati immessi e all’autoapprendimento. «La prima fattura emessa rappresenta la base di uno schema di attività che diventano automatiche e possono essere integrate nella gestione del magazzino o dei cicli passivi». L’integrazione – spiega Cian – è favorita da un formato, l’XML-PA, che l’amministrazione centrale ha reso compatibile con eventuali personalizzazioni pensate dai vari sviluppatori software. Non solo. Tutti i servizi del digital hub sono inoltre concepiti sia in chiave di futura evoluzione della fatturazione su scala europea sia per quanto riguarda gli obblighi dichiarativi dei versamenti IVA (servizi Zucchetti CADIW). «In prospettiva – conclude Cian – vogliamo estendere il servizio all’intero ciclo documentale, adottando lo standard PEPPOL (Pan European Public Procurement Online) già in uso nella regione Emilia Romagna».

TRAGUARDI INTERNAZIONALI

Per Zucchetti, crescita e innovazione non avvengono in una dimensione puramente nazionale. La presenza sui mercati esteri non è certamente una novità, ma l’espansione internazionale sembra aver ingranato una marcia in più. Per completare il quadro di una azienda ormai consolidata e matura grazie a un portafoglio di soluzioni e servizi diversificato, bisogna affrontare la questione dell’omogeneità di una presenza internazionale, che come si è visto, è già molto sviluppata. Secondo Enrico Itri, responsabile della business unit Worldwide Business Operations, Zucchetti deve superare una prima fase di crescita tattica, legata a determinate acquisizioni e prodotti, dandosi un obiettivo preciso: «Esportare il look and feel del gruppo, facendolo percepire attraverso una suite integrata di soluzioni, supportata da vere e proprie filiali Zucchetti». Nella penisola iberica, dove Zucchetti España è già pronta ad aprire i battenti, o nelle nazioni di lingua tedesca, con la presenza storica di TCPOS, questo è già in parte avvenuto. Per il business internazionale di Zucchetti, che ormai si muove verso la soglia dei 200 milioni di euro, la Spagna rappresenta circa un quarto del volume d’affari, mentre la metà riguarda la cosiddetta area DACH. Nel resto d’Europa, ci sono attività significative in Francia, Regno Unito, Romania e Bulgaria, mentre oltreoceano spicca la presenza in Brasile. Nel complesso, Zucchetti opera attraverso 17 aziende per un totale di 23 soluzioni offerte. «Presidiamo settori come l’Horeca, l’automazione, il lavaggio industriale, l’energy management, il controllo accessi. Per i prodotti del nostro settore core, ERP e HR, in Germania abbiamo ottenuto i risultati migliori e un largo seguito» – rileva Itri. «Amministrativamente, le differenze rispetto all’Italia rappresentano una piccola percentuale che possiamo facilmente aggredire».

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I BISOGNI DI OGGI E DI DOMANI

Come avviene per le operazioni di M&A in Italia, il management delle imprese – che Zucchetti ha acquisito e continuerà ad acquisire anche all’estero – continua a far parte dell’intero patrimonio del gruppo. Gli investimenti fatti a livello di digitalizzazione del workplace e della collaborazione, favoriscono il grado di collegialità che permette a Zucchetti di esportare la propria vision tecnologica, rispettando la cultura e le esigenze locali. È il primo e forse unico caso dopo Olivetti, per una IT che ha smesso da tempo di parlare solo in italiano. Al presidente del comitato direttivo Antonio Grioli, visionario ma pragmatico coordinatore del percorso del gruppo, spetta una “summa” di lucide considerazioni e qualche anticipazione sui progetti della futura Zucchetti 5.0.

«Siamo sempre riusciti a innovare in piena coerenza con un piano strategico avviato quasi vent’anni fa che prevedeva la creazione di uno “one stop shop” per tutte le necessità gestionali dei clienti, per aiutarli ad avere il nostro stesso successo».

Non è però solo questa la prerogativa di uno sviluppatore che oggi si prepara ad affrontare un ulteriore ciclo di espansione, in un orizzonte ancora più competitivo. «Forse, la caratteristica più identitaria – per un’azienda di software che vede mille dei suoi oltre quattromila collaboratori mobilitati al servizio di una digital factory e di un R&D di altissima qualità – è la capacità di distillare dalle tante parole che si sprecano quando si parla di innovazione i concetti e le soluzioni che rispondono alle esigenze del mercato e lo preparano ad affrontare quello che verrà, senza imporre particolari vincoli. Negli ultimi mesi, abbiamo assunto molte nuove figure professionali dell’era digitale come data scientist, machine learning specialist, sviluppatori con competenze di tipo matematico e statistico per dare vita a un vero e proprio laboratorio di innovazione con il compito di pensare e progettare le soluzioni IT dei prossimi anni. Stiamo parlando in particolare di analisi dei dati real-time, di Internet of Things integrata con la Internet of People, di intelligenza artificiale applicata concretamente alle applicazioni gestionali di utilizzo quotidiano. Non si tratta di concetti astratti: questa è la lingua del futuro. E Zucchetti, come sempre, la parla già – sia per sé che per i suoi clienti».