Capacità di monitoraggio, controllo del traffico e dei costi. La piattaforma integrata con Knox assicura una vista chiara e trasparente delle soglie imposte dall’IT così da aumentare efficacia e sicurezza dei device
Quante volte capita che, come dipendente o titolare di un’azienda, si vada all’estero con la paura di varcare le tanto temute soglie voce/dati imposte dagli operatori nazionali? Quanto spesso accade che si creino problemi di una certa importanza, per colpa di limiti non ben chiariti e delineati? Habble, offre la soluzione a situazioni del genere. La piattaforma nasce con la volontà di analizzare, in tempo reale, tutti i dati in ingresso e in uscita da reti fisse e mobili, inclusi i pacchetti di navigazione, così da restituire un quadro completo dell’attività di un utente. Ovviamente non si tratta di un operatore telefonico ma di un servizio SaaS che, tramite una connessione sicura, legge e monitora le informazioni, prelevandole direttamente alla fonte, principalmente lo smartphone. Habble dal 2017 nel programma di Gellify, ha sviluppato un sistema web, fruibile in cloud, che permette di controllare tutti i consumi, in tempo reale, attraverso una dashboard molto intuitiva e semplice da utilizzare, disponendo di alert che avvisano di situazioni potenzialmente critiche, prima che si verifichino, potendo suggerire azioni e comportamenti, al fine di limitare i costi. Si evitano così sorprese dovute al roaming e alle applicazioni succhia-dati e si ottiene una più corretta e completa allocazione alle funzioni aziendali della spesa relativa alle telecomunicazioni. Di recente, Habble ha stretto una partnership con Samsung Electronics Italia per creare Habble Sharp Mobile, la soluzione che si integra perfettamente nella suite Knox, fornendo uno strumento avanzato per la gestione della mobility, così da ridurne drasticamente i costi e aumentarne efficacia e sicurezza. Per l’occasione, abbiamo fatto due chiacchiere con Antonio De Luca, CEO di Habble.
SEMPLICITÀ E TRASPARENZA
«Habble nasce da un’esigenza del mercato in ambito telco: qualcosa che a dirla così, sembra banale, ma che è effettivamente una mancanza. Aziende di ogni tipo e dimensione necessitano ancora di un tool che realizzi una panoramica completa di ciò che i vari utenti possono o non possono fare con i loro dispositivi aziendali. Ci riferiamo all’effettuare o ricevere chiamate dall’estero, scaricare la posta, andare sui social o avviare qualunque tipo di streaming. Ma non solo. Ciò che vuole portare Habble è una semplificazione nel più ampio contesto in cui sono coinvolti i telco manager, che si tratti di leggere le fatture, analizzare i documenti dei fornitori, gestire reti e linee differenti». Non di rado accade che provider diversi forniscano software ad-hoc per compiere solo alcune delle operazioni individuate. Succede che tali programmi soffrano dell’assenza di interoperabilità, tale da accrescere la complessità piuttosto che ridurla. «Il disordine regna ancora sovrano e si fatica ad avere un modello organizzativo funzionale. Per questo, negli anni abbiamo mappato i bisogni dei manager arrivando a constatare che la necessità più sentita è di restituire una consapevolezza del business, nella sua interezza, non uno spezzatino di informazioni senza legami. Le dinamiche attuali sono fuori controllo, peccano di trasparenza e discrezionalità e dunque non servono direttamente al business».
COME RIDURRE LA COMPLESSITÀ
Habble non è solo una piattaforma che realizza un’interfaccia gestionale unica ma un modo per mettere in pratica quanto di meglio offre oggi l’automazione dei processi. Pensiamo alle grandi compagnie, con flotte dislocate sul territorio. Grazie a un solo comando, tutti i device in uso vengono aggiornati o impostati a dovere, con configurazioni globali o specifiche, a seconda dell’utenza. Se poi tutto ciò è calato all’interno di un più ampio ecosistema di sicurezza, le cose si fanno ancora più interessanti. «La partnership con Samsung si è sviluppata proprio per far combaciare le policy con le richieste di maggiore protezione da parte dei manager. Lavorando a livello di dispositivo, Habble costruisce con Samsung un ambiente di livello superiore, ottimizzato e difeso, perché gode sia delle misure preventive abilitate da Knox che di un nostro filtraggio a monte dei requisiti richiesti, veicolando i dati con regole ben precise e determinate. Questa è già una bella differenza con chi offre soluzioni simili sul mercato ma basate, quasi del tutto, sul rapporto con singoli provider e con lo svantaggio di non poter beneficiare di una visione allargata, restando ancorato a metodologie oramai obsolete».
NEXT MOBILE ECONOMY
La collaborazione tra Habble e Samsung non è casuale ma fa parte della linea strategica conosciuta come Next Mobile Economy, con cui la multinazionale intende incentivare l’utilizzo di nuove tecnologie come leva del cambiamento e della trasformazione digitale. «Per molti utenti approcciare la digitalizzazione può essere un problema circa le risorse e gli strumenti a disposizione» – spiega Antonio La Rosa, head of IM B2B di Samsung Electronics Italia. «Eppure tutti, in un modo o nell’altro, abbiamo già tra le mani un abilitatore dal potenziale immenso, lo smartphone. Basta poco, l’app giusta, per creare un ambiente duttile e funzionale a un workspace calato nelle dinamiche della produttività presente. Ovviamente, non basta il device in sé ma servono software e sistemi capaci di lavorare in maniera sincrona, in un contesto intelligente e integrato. Siamo partiti, all’inizio della Next Mobile Economy, con un configuratore in grado di semplificare e automatizzare il settaggio del parco device dei clienti. Adesso, procediamo con Habble per consentire un rapido controllo della spesa e migliorare i rapporti tra azienda e dipendente. Si tratta di un percorso avviato diversi mesi fa, soprattutto dal punto di vista tecnico e poi di comunicazione, per divulgarne lato marketing i benefici. Siamo talmente convinti di Habble da farci promotori della soluzione sia a livello europeo che globale, anche presso la casa madre in Corea».
PROTEZIONE MULTILIVELLO
Se il lavoro di Samsung con Habble guarda al mondo enterprise, le innovazioni di cui si fa carico la piattaforma hanno una valenza che più profondamente va a inserirsi nelle modalità d’uso della tecnologia da parte degli utenti. Con il consolidamento del BYOD, la distinzione tra fruizione digitale privata o professionale non è più così netta, dunque sapere di poter contare su una visualizzazione chiara dei consumi è fondamentale. Quei pacchetti di megabyte che vengono erosi quando si controlla un social network, nel mezzo di una modifica di un file di testo, contribuiscono a incrementare la soglia imposta dall’IT. Accorgersi, in tempo reale, del raggiungimento del limite non è solo utile per l’utente ma anche per la stessa azienda, che potrà impostare meglio le proprie policy in futuro. «Miriamo assolutamente alla personalizzazione che ha al centro Knox – conclude La Rosa. Da tempo Samsung non è più una compagnia che vende solo prodotti ma servizi, che trovano completamento nell’offerta hardware. La strada da seguire è l’apertura dell’SDK ad aziende e sviluppatori che vogliono distribuire le loro applicazioni in un sistema sicuro e in continuo aggiornamento. È con la collaborazione che si può giungere a risultati lodevoli, con cui affermare e far avanzare un’economia digitale di nuova generazione».