I ricavi del periodo crescono del 14% a €50,5 milioni. L’EBITDA sale a €21,8 milioni con un incremento del 37% rispetto ai primi nove mesi del 2017
Il Consiglio di Amministrazione di Retelit S.p.A., riunitosi in data odierna sotto la Presidenza del Dott. Dario Pardi, ha esaminato e approvato il Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2018.
Il Presidente Dario Pardi ha commentato: “Anche il terzo trimestre si chiude con risultati positivi nei principali indicatori economici e finanziari, testimoniando, ancora una volta, l’efficacia dell’azione strategica di business intrapresa. Nonostante alcuni eventi estranei alla gestione della società che hanno anche comportato un incremento dei costi legali, il management ha potuto concentrarsi appieno sul Business e sui propri clienti. Retelit continua ad essere un player in fortissima crescita, capace di offrire infrastruttura e know-how di alto livello per tutte le aziende Italiane e il partner di riferimento per le realtà italiane e internazionali, compresi gli operatori “Over the Top”.
“Siamo indubbiamente soddisfatti – prosegue Federico Protto, CEO di Retelit – dei risultati ottenuti in questo periodo e in particolare per la continua crescita in termini di volumi, reddituale e commerciale. Non vogliamo però fermarci qui e per questo siamo costantemente alla ricerca di nuove opzioni, sia di business che di efficientamento aziendale, che ci possano aiutare a migliorare ancora di più nelle performance e nella crescita. Vanno in questa direzione l’impegno a trovare nuove opzioni strategiche per una crescita inorganica, così come previsto dal piano 2018-2022, anche attraverso la collaborazione di un primario advisor di M&A e l’analisi interna sull’allocazione del capitale, fondamentale per un ulteriore efficientamento della struttura di capitale della società. Infine, non vanno dimenticati gli sforzi messi sull’upgrade tecnologico e commerciale che hanno portato all’allargamento della nostra offerta e a strategiche partnership sottoscritte con aziende capofila del settore TLC e ICT, ultima in ordine di tempo quella sul Cloud ibrido con Huawei. Queste partnership, a cui se ne aggiungeranno altre, ci porteranno ad affrontare le sfide del prossimo futuro con maggiore slancio. Abbiamo, infine, recentemente annunciato il primo upgrade di capacità sul cavo sottomarino AAE-1, con un anticipo di 2 anni rispetto a quanto pianificato, a conferma di una domanda di capacità sulla rotta decisamente superiore alle attese”.
CONTO ECONOMICO
I Ricavi e altri proventi registrati nei primi nove mesi del 2018 si attestano a €50,5 milioni rispetto ai €44,3 milioni dell’analogo periodo dell’esercizio precedente, con un miglioramento del 14%. Al netto degli effetti IFRS i ricavi e altri proventi sarebbero stati €48,7 milioni.
La suddivisione per mercato dei ricavi dell’attività caratteristica è la seguente: Wholesale Nazionale €20,1 milioni (40%), Wholesale Internazionale €22,4 milioni (45%) inclusivi dei ricavi afferenti il Cavo AAE-1 per €3,5 milioni, e Business €7,3 milioni (15%). Nei primi nove mesi dell’anno, l’attività commerciale ha generato nuovi ordini pari a €46,8 milioni, in crescita del 7% rispetto ai €43,6 milioni generati nei primi nove mesi del 2017. I nuovi ordini sono per €12,2 milioni (26%) relativi al segmento Wholesale Nazionale, per €13 milioni (28%) al segmento Wholesale Internazionale, di cui €3,5 milioni relativi al Cavo AAE-1, e per €21,6 milioni (46%) al segmento Business.
Il margine operativo lordo (EBITDA) realizzato nei primi nove mesi del 2018 evidenzia una crescita del 37% a €21,8 milioni rispetto a €15,9 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, con un EBITDA margin in crescita dal 35,9% al 43,2%. Tale risultato ha beneficiato dell’importante incremento dei ricavi e del miglioramento del suo mix. Al netto degli effetti IFRS 15 e IFRS 16, l’EBITDA sarebbe stato pari a €16,0 milioni.
Il risultato operativo (EBIT) è positivo per €5,4 milioni in linea rispetto a €5,3 milioni dei primi nove mesi del 2017 nonostante i maggiori ammortamenti relativi al sistema in cavo sottomarino AAE-1 per circa €1,6 milioni (a partire dal secondo semestre 2017). Sono stati inoltre effettuati accantonamenti di natura prudenziale relativi all’eventuale irrogazione della sanzione pecuniaria ai sensi dell’art. 2, comma 4, D.L. 15 marzo 2012, n. 21, nei confronti della Società. Al netto degli effetti IFRS 15 e IFRS 16, l’EBIT sarebbe stato pari a €3,8 milioni.
Gli oneri finanziari si attestano a €1,5 milioni rispetto a €0,6 milioni dei primi nove mesi del 2017 e sono principalmente dovuti a €0,6 milioni relativi a interessi passivi su mutui che fino all’entrata in funzione del sistema in cavo AAE-1 venivano capitalizzati, e per €0,5 milioni per differenze cambio negative sulla conversione della liquidità in valuta americana che ha risentito del negativo andamento del cambio euro/dollaro.
A seguito delle sopracitate dinamiche, l’utile netto si attesta a €3,8 milioni rispetto ai €4,8 milioni dei primi nove mesi del 2017.
STATO PATRIMONIALE
La posizione finanziaria netta risulta positiva per €11,9 milioni rispetto ai €33,4 milioni del 31 dicembre 2017, e comprende circa €17,8 milioni di passività finanziarie dovute all’adozione anticipata al 1 gennaio 2018 del principio contabile IFRS 16, che non hanno comportato alcuna uscita di cassa.
Le disponibilità liquide e attività correnti del Gruppo ammontano a €46,4 milioni rispetto a €65,9 milioni al 31 dicembre 2017. Si ricorda che nei nove mesi si è verificato l’esborso per complessivi €15 milioni relativo al rimborso delle prime quote capitale sulla Linea A e sulla Linea B rispettivamente per €6 milioni e per €1,3 milioni, e al rimborso obbligatorio del finanziamento per €7,7 milioni per Excess Cash Flow.
Il patrimonio netto di gruppo passa da €146,5 milioni al 31 dicembre 2017 a €161,0 milioni al 30 settembre 2018 che comprende l’effetto dell’applicazione iniziale cumulata dei principi IFRS 15 e IFRS 16 come descritto in precedenza.
Al 30 settembre 2018 gli investimenti complessivi ammontano a €12,9 milioni di cui €9,2 milioni in infrastruttura, €3,8 milioni in relazione all’Area Strategica AAE-1 e per la parte residua ad altri investimenti.
Gli investimenti in infrastruttura fisica, pari a €10,4 milioni, si riferiscono principalmente alla realizzazione dei collegamenti clienti, all’acquisto di infrastruttura IT, al potenziamento della rete metropolitana e al backbone. Il numero di siti raggiunti dalla fibra è passato da 3.486 a fine 2017 a 3.765 alla fine di settembre 2018, di cui 40 Data Center di altri operatori, di cui 2.518 siti cliente, 744 torri di telecomunicazione, 448 cabinets con 15 Data center di proprietà. I chilometri di infrastruttura di rete sono sostanzialmente stabili a circa 12.500 km (equivalente di circa 270.000 km di cavi in fibra ottica, di cui 89.000 km situati in MAN).