Ripartire dal digitale, perché il Paese ha bisogno urgentemente di processi digitali e di semplificazioni. La fatturazione elettronica è la panacea per la trasformazione digitale italiana. Di recente, i commercialisti italiani si sono riuniti a Milano per dibattere su “come la rivoluzione digitale sta cambiando la professione”.
Perché il digitale sta cambiando non solo la professione dei commercialisti ma incide sull’intero profilo del Paese. La digitalizzazione è un processo ineluttabile, come ineluttabile è stata la globalizzazione. Senza la rete la globalizzazione non sarebbe stata possibile, ed è sempre la rete che permette la rivoluzione del Paese e dei suoi professionisti. L’IT pervade e rivoluziona, ma sarebbe più opportuno dire evolve. Perché l’evoluzione delle professioni comprime attività e libera risorse per dedicarsi a consulenze a maggior valore aggiunto.
Nell’R&D della nostra azienda, Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia, il dibattito è stato e continua a essere sull’indirizzo dello sviluppo digitale. Basta aggiornamenti costruiti sull’esistente o funzionalità appiccicate. Il cambiamento si fa dalle fondamenta. Abbiamo reimpostato strumenti digitali completamente dall’inizio avendo come obiettivo oltre alla funzionalità, la semplicità. È la semplicità alla base dell’innovazione. Più un software è innovativo meno ampie devono essere le sue istruzioni d’uso. L’efficacia è dettata dall’intuitività. Questa è la chiave del successo del nostro progetto Genya e dei nostri strumenti di fatturazione elettronica. Proprio quest’ultima rappresenta quella spinta alla rivoluzione/evoluzione del Paese in grado di sostenerne la crescita e favorirne lo sviluppo.
Cinque milioni di soggetti fiscalmente attivi semplificheranno il processo di fatturazione attraverso il digitale, creando concretamente i presupposti per un’evoluzione digitale di enorme importanza. Non tutto il tessuto imprenditoriale italiano è però conscio dell’apporto allo sviluppo che può dare il digitale, l’analisi dei dati, la dematerializzazione dei processi, la mobilità, la semplificazione. Non basta avere un pc per sentirsi digitale. Serve avere la consapevolezza dell’ineluttabile mutare dei tempi e della mutazione valoriale delle attività. Serve l’umiltà di rimettersi in gioco, di investire in formazione propria e dei propri collaboratori, serve la psicologia corretta per aprire la propria mente a una “Weltanschauung” completamente diversa da quella alla quale siamo stati asserviti fino a poco fa. Il cambiamento e la tecnologia corrono veloci e apportano efficienza, efficacia, precisione, sviluppo e in definitiva benessere.
Lo hanno ormai capito tutti gli attori della vita produttiva del Paese. Basti vedere il successo delle iniziative per Industria 4.0. Gli incentivi hanno spinto all’investimento in tecnologia e automazione. Questo farà dell’Italia un paese più moderno e competitivo. Altrettanto succede nei servizi e nel supporto all’imprenditoria. La trasformazione digitale è sempre più presente negli studi professionali italiani: nel 2017, la spesa in tecnologie ICT di avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro italiani, ha superato i 1.100 milioni di euro, con un più 2,6% sull’anno precedente (dati Osservatorio MIP).
La crescita del digitale, trainata da investimenti per l’adeguamento a obblighi normativi, serve anche come leva per innovare i servizi, migliorare l’efficienza dei processi lavorativi dei professionisti e la relazione con la loro clientela. Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia lavora quotidianamente a stretto contatto con il mondo professionale e percepiamo molto bene i bisogni digitali della nostra clientela. Questo ci ha portato a sviluppare applicativi e suite con concetti radicalmente diversi da tutto l’esistente. Siamo convinti che la trasformazione digitale, della quale noi siamo attori primari, debba tradursi in efficacia, in semplicità, in usabilità, debba adattarsi alla mobilità e alla multicanalità. Questi sono i concetti della digital transformation. Con questi cambiamo l’Italia. Con questi niente sarà più come prima.
Pierfrancesco Angeleri, managing director, Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia