Andromeda sarà il primo dual-screen di Microsoft

Andromeda sarà il primo dual-screen di Microsoft

Non sappiamo quando verrà presentato ma oramai è chiaro (dai brevetti) che Andromeda si presta a far tornare Microsoft nel mondo degli smartphone

Dopo il display allungato e il notch, il treend del 2019, per il settore mobile, si appresta ad essere quello del doppio schermo. Non come visto sullo ZTE Axon M, con due vetri uniti da una cerniera, i dispositivi di nuova generazione monteranno un pannello OLED flessibile, sulla falsariga di quanto mostrato da Samsung qualche settimana fa con il suo Infinity Flex Display.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Tra le compagnie che potrebbero cogliere l’occasione per riprendersi fette di mercato importanti nel segmento hi-tech c’è Microsoft. Della multinazionale di Redmond si parla oramai da tempo nel merito del progetto Andromeda, che dovrebbe nascondere un device con doppio pannello e le sembianze di un mini notebook.

Come sarà

Secondo fonti vicine all’azienda, Andromeda non solo avrà un form factor del genere ma anche delle funzioni innovative mai viste altre. Ad esempio, quella che permetterà alla fotocamera di di rilevare la luminosità esterna ma anche il grado di rumore, per aggiustare il volume a seconda del livello di suono percepito. Si tratterebbe di una soluzione che andrebbe a semplificare la gestione delle impostazioni duplici su due schermi, che avrebbero bisogno di settaggi audio differenti, rispetto alla posizione dell’utente verso il display. Tutto ciò è confermato dalla presenza di un brevetto diffuso qualche giorno fa.

Attraverso le fotocamere si andrebbe quindi a determinare cosa sta passando su uno dei panelli e la quantità sonora migliore nei confronti dell’ambiente. Stando alle indiscrezioni, il dispositivo aumenterà o disattiverà il volume, seguendo il tipo di contenuto veicolato sullo schermo. Nonostante le voci recenti, non è chiaro se Microsoft produrrà mai questa macchina dual-screen. La società aveva già rimuginato sull’idea in passato e alla fine non se ne fece nulla anche se stavolta le cose potrebbero andare diversamente.

Leggi anche:  HP, la rivoluzione AI arriva anche sulle stampanti