A pochi mesi dal fallimento, il marchio di lusso porta sul mercato un telefonino Android con scocca in titanio e intarsi in oro
Si va dai 4mila euro del modello base ai 12mila euro dell’all-inclusive. La nuova Vertu, acquistata dal gruppo orientale TCL, non si stacca poi molto dal suo glorioso passato. Fondata da Nokia come suo alter-ego di lusso, la compagnia era fallita oltre un anno fa, a seguito dei debiti che il magnate turco Hakan Uzan non era riuscito a ripagare. Non si sa come, adesso il brand è tornato in pista con un nuovo prodotto, conosciuto come Aster P.
Si tratta di un comunissimo Android, almeno nel software, costruito con materiali di pregio, che giustificano un cartellino capace di far impallidire persino l’iPhone XS Max. L’Aster P è uno smartphone da 4,9 pollici racchiuso in uno chassis in pelle di lucertola o coccodrillo. Lo schermo è in vetro zaffiro da 133 carati con bordo in titanio di grado cinque. C’è anche un pulsante dedicato per chiamare un assistente, ma non qualcosa tipo Bixby o Cortana, ma un maggiordomo vero, a disposizione per sbrigare faccende e attività in giro per la città (qui c’è da capire la disponibilità ma le grandi metropoli non dovrebbero avere problemi).
Come è fatto
Sotto la preziosa scocca c’è un processore Snapdragon 660 con 6 GB di RAM, 128 GB di memoria integrata e una batteria da 3.200 mAh. Un hardware che lo avvicina a gente del tipo BlackBerry Key2 e Nokia 7 Plus, anche nelle specifiche della fotocamera, qui da 12 MP sul retro, 20 MP sul fronte. Vertu Aster P, per ora, si vende solo in Cina e con prezzi che partono dall’equivalente di 4mila euro per arrivare ai 12mila della versione completamente in oro. A sto punto, se proprio bisogna buttare i soldi, meglio farlo per qualcosa che non passi inosservato.