TIM: aggiudicate le frequenze su banda 3700 MHz

TIM, al via i pagamenti con pagoPA

TIM guida il futuro delle reti del futuro in Italia

Si è conclusa con successo la partecipazione di TIM all’asta per le frequenze 5G messe in gara dal Ministero per lo Sviluppo Economico: l’azienda si aggiudica, infatti, un blocco a 3700 MHz per 80 MHz totali (con 1.694 milioni di euro) e un blocco a 26 GHz per 200 MHz totali (con 33 milioni di euro), che vanno ad aggiungersi ai due blocchi a 700 MHz già vinti.

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L’investimento complessivo di TIM ammonta a 2.407 milioni di euro e costituisce il risultato migliore raggiunto da qualsiasi altra società in gara, sia per ampiezza di banda ottenuta che per impegno economico messo in campo. Tutte le frequenze hanno caratteristiche diverse e complementari in termini di copertura, penetrazione e capacità e saranno disponibili fino al 2037.

L’Amministratore Delegato di TIM, Amos Genish ha così commentato: “Grazie all’aggiudicazione di tutte e tre le frequenze in gara, TIM consolida la sua posizione di leadership in Italia. Le nuove frequenze acquisite rappresentano un asset fondamentale per lo sviluppo futuro del Gruppo e contestualmente per la crescita della digitalizzazione del Paese. Le sperimentazioni avviate in questi anni hanno portato, unico caso in Italia, già a risultati tangibili e l’antenna accesa a Bari recentemente certifica il primato tecnologico di TIM. Proseguiremo nel nostro impegno per l’innovazione e siamo convinti di poter continuare ad offrire ai nostri clienti servizi sempre all’avanguardia e la migliore esperienza digitale disponibile sul mercato”.

“Intelligenza artificiale, realtà virtuale e aumentata, robotica sono i driver dell’innovazione del prossimo decennio, cui va aggiunta una rete di sensori, che saranno un trilione entro il 2025. Su questi pilastri si basa la trasformazione digitale che porterà alla creazione della Gigabit Society, in cui TIM continuerà a giocare un ruolo da protagonista in Italia” – ha concluso Genish.

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TIM guida il futuro delle reti del futuro

TIM sfrutterà da subito i blocchi 5G a più alta frequenza (i 3700 MHz e 26 GHz), in sinergia con le frequenze già proprie e facendo leva sulle sperimentazioni già in corso a Torino, Bari e Matera e nella Repubblica di San Marino, dove TIM ha già avviato l’implementazione di servizi in ambito Smart City (pubblica sicurezza, trasporti, monitoraggio ambientale), sanità, turismo e cultura, oltre ad applicazioni nel campo dei media, dell’education e della realtà virtuale.

La banda 3700 MHz, già utilizzata per la sperimentazione avviata a inizio anno, è disponibile da subito; dal 2019 sarà disponibile la banda millimetrica 26 GHz, già “5G-ready” e utilizzata per rodare i primi servizi 5G.

Le frequenze a 700 MHz, disponibili a partire dal 2022, serviranno a rafforzare la copertura UBB su tutto il territorio, anche indoor, con l’implementazione della tecnologia 5G.

La disponibilità delle frequenze 5G darà ulteriore impulso allo sviluppo delle reti di nuova generazione di TIM nel Paese, dove la copertura ultrabroadband mobile 4G di TIM raggiunge oggi oltre il 98% della popolazione e quella in banda ultralarga fissa l’80% delle abitazioni in tecnologia Fttc e Ftth.

Il 5G sarà soprattutto un fattore abilitante per una serie di servizi in grado di rivoluzionare la vita dei cittadini, consumatori e imprese, proiettandoci in un ambiente in cui tutto sarà più smart e connesso. Dalle auto, alle città, all’agricoltura e agli ospedali, l’Internet delle Cose e le infrastrutture connesse, decine di miliardi di device e sensori IoT con connessione cellulare, genereranno sempre più dati. Le reti 5G consentiranno di ottenere una capacità di download di circa 10-50 Gigabit con una latenza massima di 1 millisecondo per le comunicazioni mobili, assicurando pertanto un evidente miglioramento in ottica complementare e integrativa delle performance ad oggi garantite dal 4G (e sue evoluzioni come il 4.5G).

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In relazione al pagamento delle frequenze, il Governo ha stabilito nella legge di bilancio del 2017 che gli incassi avverranno prioritariamente con gli introiti derivanti dalle frequenze 3.6-3.8 e 26.5-27.5. Per l’anno in corso il Governo ha identificato, in relazione all’asta 5G, un incasso da parte di tutti gli operatori di 1.250 milioni di euro, per il 2019 di 50 milioni, per il 2020 di 300 milioni, per il 2021 di 150 milioni e la restante eccedenza nel 2022. Per il Gruppo TIM, l’esborso per cassa stimato preliminarmente e, quindi, l’impatto sulla posizione finanziaria netta nel 2018 sarà di circa 480 milioni di euro.