
Il presidente della Repubblica Mattarella ritiene che gli Stati debbano collaborare con le aziende del web per combattere gli attacchi hacker e formare le persone all’uso del web
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato di sicurezza online al vertice del “gruppo Arraiolos” in Lettonia. “I Paesi hanno l’obbligo di difendere i loro concittadini dagli attacchi virtuali – sono le parole del capo dello Stato riportate dall’Ansa – Sappiamo che le conseguenze di attacchi informatici possono essere disastrose: sui sistemi informatici pubblici, sulle banche, sui sistemi elettorali, sui sistemi sociali e sanitari. E la possibilità che grandi gruppi criminali, o anche Stati con atteggiamento ostile, possano provocare questi danni disastrosi è davvero allarmante per tutti”.
Mattarella ha citato un report del Foreign Affairs Magazine in cui si afferma che alcune nazioni stanno “armando Internet” e ha sottolineato che “vi sono quindi, pericoli nuovi, molto più insidiosi che consentono anche la manipolazione delle pubbliche opinioni. Gli strumenti tradizionali, anche i più perfezionati e avanzati di difesa, sono inermi rispetto a questi pericoli e a queste insidie”. I colossi del web come Google, Microsoft e Facebook hanno quindi la responsabilità di rendere la Rete “un luogo di libertà e non un luogo di insidie”. Il presidente della Repubblica chiama poi l’Unione Europea all’azione perché lavori in tandem con queste aziende a questo scopo. “Ma la cosa più importante – ha spiegato il capo dello Stato – è creare gli anticorpi della società, cominciando dalla scuola, dalla continua formazione dell’uso del web. Cioè la vera difesa e il vero anticorpo contro le insidie cibernetiche è anzitutto lo spirito critico dei cittadini”.
“Non dobbiamo cadere nella trappola di pensare di potere irreggimentare i nostri concittadini orientandoli, ma dobbiamo stimolare la loro libertà e il loro spirito critico perché questa è l’unica difesa effettiva che nelle società si può avere nei confronti delle insidie cibernetiche”, ha concluso Mattarella.