Altea Federation, il volto human-tech dell’AI

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Altea Federation, il volto human-tech dell’AI

Verso un futuro esponenziale. Accogliere la trasformazione significa prepararsi a vivere l’interdipendenza tra uomini e macchine

Per Andrea Ruscica, da 25 anni alla guida di Altea Federation società di consulenza e system integration dal carattere pionieristico e d’avanguardia, intelligenza artificiale (AI) significa soprattutto enfatizzare le capacità di problem solving. «L’uomo svilupperà sempre più le proprie abilità di questioning e l’AI ci aiuterà a elaborare la crescente mole di dati per estrarre le migliori risposte dalle macchine. L’attitudine umana a porre domande è il nuovo spazio di innovazione». Velocità e potenza di elaborazione delle informazioni ne sono dunque i requisiti fondamentali. «Gli algoritmi di machine learning permettono di definire una conoscenza di base e imparare dall’esperienza. Si va verso la realizzazione di sistemi intelligenti, in grado anche di imparare dagli errori. Il deep learning crea invece modelli di apprendimento su più livelli attivando nuove funzionalità. Ma per evitare confusione, non bisogna sovrapporre il concetto di intelligenza umana a quello di intelligenza computazionale» – dichiara Andrea Ruscica.

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La “tecnologia del pensiero” non potrà far altro che potenziare le nostre capacità cognitive, sviluppando una forma di ragionamento e deduzione supplementare a vantaggio dell’essere umano. «Non siamo ancora in grado di prevedere il futuro – spiega Andrea Ruscica – ma stiamo sviluppando macchine in grado di pensare in maniera diversa da noi». Si tratta di un’intelligenza artificiale creata dall’uomo per risolvere in modo rapido problematiche per noi complesse, al di là delle capacità umane. L’approccio corretto è per Proof of Concept: «Avviamo tavoli di innovazione con i clienti, mirati ad ambiti specifici dell’organizzazione, per monitorare i benefici e seguire una roadmap di introduzione sostenibile. L’applicazione delle tecnologie di intelligenza artificiale ai contesti incerti in cui viviamo è un ambito al quale credo molto. Se pensiamo alle molteplici variabili del tutto imprevedibili che influiscono sulla gestione delle aziende e sulla loro produttività, possiamo immaginare spazi di applicazione dell’AI in grado di ottimizzare i processi, migliorare le performance, prendere decisioni in tempo reale. D’altro canto, rimango ancora dubbioso in merito alla generalizzazione di un beneficio immediato in tutti i settori, perché le applicazioni di AI non sono ancora così mature in tutti i contesti. In questo momento, siamo al picco massimo delle aspettative. Sperimentare, monitorando i benefici ottenuti, è l’unico modo per prepararsi al futuro».

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