5G ai blocchi di partenza, siamo pronti?

5G ai blocchi di partenza, siamo pronti?
il 2017 è stato cruciale per il 5G

La tecnologia 5G, ovvero la quinta generazione delle telecomunicazioni reti mobili, rispetto alle tecnologie delle precedenti generazioni (2G, 3G e 4G), sviluppate soprattutto per la telefonia, è nata con l’obiettivo di offrire importanti miglioramenti delle prestazioni di rete nella trasmissione dati

Nel nuovo ciclo economico di Internet, dove i dati e la capacità di utilizzare le informazioni promettono la generazione di nuovi flussi economici, le reti 5G sono destinate a diventare l’infrastruttura che permetterà l’interazione, lo scambio di informazioni in tempo reale e l’estensione del dialogo tra individui e oggetti connessi. Con maggiore velocità e capacità del trasporto dei dati (oltre a 100 Mbps in teoria), minore latenza (un millisecondo dagli attuali venti) e più densità di connessione (capacità di collegare fino a un milione di dispositivi per chilometro quadrato), il 5G non solo consentirà alle reti mobili di operare in modo più efficiente e di fornire prestazioni più elevate, ma soprattutto sarà in grado di supportare molte nuove applicazioni e servizi destinati a cambiare ancora il nostro modo di conoscere, comunicare, divertirci e lavorare. A metà giugno 2018, il 3GPP (3rd Generation Partnership Project, il consorzio industriale internazionale che supervisiona la standardizzazione dei sistemi di telecomunicazioni) ha approvato le specifiche tecniche standalone (SA) Release 15, dedicate alla rete core 5G, cioè al funzionamento interno della rete, completando quanto ratificato a dicembre 2017, quando aveva approvato la prima versione dello standard 5G New Radio non-standalone (NSA), dedicata alla nuova interfaccia radio, tra rete e terminali. Nel dicembre 2017, il Transport, Telecommunications and Energy Council ha definito la roadmap del 5G in Europa, che stabilisce le scadenze e le specifiche necessarie all’implementazione 5G in Europa. Tra i punti più importanti: l’armonizzazione tecnica delle bande 3.4-3.8 GHz e 24.25-27.5 GHz entro il 2019, la fornitura di un sevizio 5G in almeno una città di ogni Stato membro dell’UE entro il 2020, l’assegnazione della banda a 700 MHz nella maggior parte degli Stati membri entro il 2020 e in tutti gli Stati entro il 2022, il roll-out delle infrastrutture 5G e la disponibilità di reti 5G nelle maggiori città e lungo le maggiori infrastrutture di trasporto entro il 2025. Tuttavia, il momento della piena implementazione delle reti 5G non arriverà prima del 2020 e molti operatori di telecomunicazioni, OEM e istituzioni stanno lavorando per affrontare le sfide e cogliere i benefici che il nuovo standard porta con sé.

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GARE E TRIAL

Guardando alla storia recente, il 2017 è stato cruciale per il 5G e il 2018 sarà ancora un anno di transizione, dedicato alla ricerca e caratterizzato da una frenetica attività di sperimentazione e trial da parte degli operatori di rete mobile e dei produttori di device che vogliono accelerare la commercializzazione alla prima metà del 2019. In Europa e quindi anche in Italia, inoltre, il 2018 sarà l’anno dell’assegnazione delle frequenze disponibili per la tecnologia 5G. In Italia l’asta si svolgerà a settembre e sono stimati circa 2,5 miliardi di euro di introiti per lo Stato, in altri paesi come Germania, Francia e Spagna sono in corso le procedure per la definizione delle regole di utilizzo e di assegnazione delle frequenze e in UK la gara, tenuta ad aprile 2018, ha totalizzato 1,35 miliardi di sterline. Anche se, come era già capitato per l’assegnazione delle licenze 3G, questi input sono stati recepiti differentemente dai diversi Stati. La situazione europea del 5G si presenta ancora una volta molto frammentaria, con una certa vivacità data dai programmi di sviluppo, investimenti e gare sulle frequenze 5G avviati in diversi paesi che si predispongono a lanciare i primi servizi a partire dal 2020, che compensa la mancata armonizzazione sulle disposizioni e i tempi di assegnazione delle frequenze, sull’implementazione, sulle condizioni economiche e sugli obiettivi di copertura. Le gare e l’interesse delle istituzioni hanno aperto le porte alle sperimentazioni del 5G e hanno incoraggiato l’ecosistema del mercato a fare piani per i trial pre-commerciali dei nuovi servizi di rete, mentre gli standard approvati dal 3GPP hanno fornito la prima serie di specifiche comuni per operatori e i player ICT e quindi anche la chiarezza necessaria per lavorare all’implementazione commerciale della tecnologia 5G prevista per il 2020.

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GIOCARE D’ANTICIPO

In Europa, stiamo assistendo a un esteso dibattito e al lancio di molti trial da parte degli operatori, dove la velocità, la bassa latenza e la densità di connessione del 5G sono reclamizzate come caratteristiche che permetteranno lo sviluppo di molti nuovi servizi, offrendo nuove opportunità di business a player non solo dell’area ICT. Gli operatori europei sono i protagonisti di questa fase pre-commerciale del 5G, sollecitati dall’intensa competizione sui mercati locali che rende sempre più acuta la necessità di differenziazione e di anticipare la concorrenza con la commercializzazione di nuovi servizi. Giocare d’anticipo con la pubblicizzazione delle sperimentazioni e delle partnership per indirizzare le esigenze dei clienti più innovativi (e disposti a pagare qualcosa in più) con servizi 5G, bilanciando il flusso di investimenti necessari per l’assegnazione delle frequenze e per le nuove infrastrutture, sarà la sfida più importante per i grandi Telco europei da qui al 2020, da cui dipenderà anche il loro futuro in termini di competitività e mantenimento delle posizioni e delle quote di mercato a livello locale. In termini di applicazioni e servizi che potrebbero essere supportati dalle reti 5G, è probabile che nei prossimi tre anni vedremo svilupparsi soprattutto iniziative basate sulla maggiore disponibilità di banda larga sulla rete mobile, offerta per la navigazione e l’accesso a contenuti digitali al mercato di massa. Ma se questa proposta avrà il vantaggio di essere facilmente intesa dal mercato di massa, nel medio termine presenterà anche i limiti dell’offerta di banda larga al mercato residenziale che ben conosciamo, con utilizzo illimitato e progressivo aumento della velocità pagato agli stessi prezzi dei servizi precedenti.

DIFFERENZIARE L’OFFERTA

Ciò significa che gli operatori dovranno prevedere di offrire servizi distintivi che potranno essere supportati solo dalle reti 5G, oltre a offrire la connettività a banda larga mobile a consumatori e imprese, lavorando molto più che in passato a nuovi modelli di business basati sulle partnership con altri player per esplorare nuove aree di mercato. Infatti, è ormai chiaro a tutti che il 5G non sarà solo una nuova tecnologia di accesso alla radio, ma la sua implementazione offrirà potenzialità di trasmissione che stimoleranno la nascita di nuovi servizi e molte nuove applicazioni, l’ingresso di nuovi player e la nascita di nuovi modelli di business, dove a fare la differenza in termini competitivi sarà la capacità di sfruttare, elaborare e analizzare le informazioni generate all’edge della rete da individui, macchine, sensori per produrre valore economico. Guardando alle soluzioni basate sulla tecnologia 5G, già nei prossimi tre anni a livello di sperimentazione probabilmente vedremo molte applicazioni dedicate al mercato enterprise che si svilupperanno anche facendo leva sulle tecnologie NB-IoT, nei settori dove è importante la bassa latenza e l’alta affidabilità, come il controllo remoto di impianti e di infrastrutture produttive distribuite su vaste aree territoriali. Dovremo invece aspettare il 2020 (e forse anche oltre) per vedere le applicazioni basate su realtà virtuale e aumentata diffondersi tra i consumatori su nuovi device che ne faciliteranno la fruizione, mentre per le applicazioni sui veicoli connessi, che richiedono che la copertura 5G si estenda sulla maggior parte della rete stradale, sembra dovremo aspettare il 2025.

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Daniela Rao, senior research & consulting director di IDC Italia