Due chiacchiere con Alberto Filisetti, Country Manager di Nutanix Italia, che ci racconta le strategie del gruppo e le novità della .Next Conference di New Orleans
La crescita, di Nutanix segue di pari passo quella dell’adozione del cloud su vasta scala. Quando ha portato le prime soluzioni Nutanix in Italia, nel 2011, Alberto Filisetti, Country Manager di Nutanix Italia, poteva solo immaginare dove si sarebbe ritrovato a sette anni di distanza. «È stato un percorso interessante, un’evoluzione che accelera giorno dopo giorno e che ci vede impegnati a offrire sempre il miglior servizio ai clienti. Possiamo dire di coprire oggi tutto il territorio nazionale, con una rete di partner qualificati e pronti a trasmettere i valori dell’offerta Nutanix».
Un’offerta che proprio di recente ha dato il benvenuto a novità interessanti, come Era, Beam e Flow. La prima comprende piattaforme PaaS volte a ottimizzare e automatizzare le attività sui database, così da liberare gli amministratori dei database dai compiti più ripetitivi. La seconda è un SaaS che consente di attuare una governance estesa multi-cloud, per gestire spese, sicurezza ed essere conformi alle normative locali ed estere. La terza è una soluzione SDN (Software-Defined Networking) appositamente creata per l’era del multi-cloud, che offre sicurezza application-centric e protegge dalle minacce interne ed esterne non rilevabili dai prodotti tradizionali orientati al perimetro. Si tratta di innovazioni presentate alla .Next Conference di New Orleans, che a novembre verrà riproposta, con temi aggiornati, in Europa.
Ma facciamo un passo indietro per capire come si posiziona attualmente Nutanix in un mercato complesso e alquanto inflazionato. «Il primo inizio di Nutanix Italia è stato nel 2011-2012 e nei mesi successivi, nonostante il supporto della madrepatria statunitense, abbiamo dovuto lavorare parecchio per portare il marchio all’attenzione del grande pubblico. Del resto lo sappiamo: laddove gli americani amano termini come disruptive, perché molto più propensi al cambiamento, gli italiani incontrano ancora difficoltà nell’adottare tecnologie innovative, che richiedono un tempo di comprensione e implementazione maggiore. Quello che non è mutato negli anni è il mantra che guida la nostra azione: semplificare e rendere trasparente l’accesso e l’utilizzo dei software, perché non c’è rinnovamento IT valido se invece di agevolare il lavoro dei team si complica ancora di più, come se non fosse già troppo problematico».
Ed è con questo obiettivo in mente che Nutanix ha agganciato realtà importanti del panorama nostrano, partendo dal Credito Valtellinese per finire con gli uffici centrali dell’Istat a Roma, il primo grosso cliente che ha aperto alla compagine le porte della pubblica amministrazione. «Puoi avere la migliore soluzione di questo mondo – prosegue Alberto Filisetti – ma è solo con il passaparola e le referenze che si riesce a emergere dalla massa. Anzi, è la stessa massa, la concorrenza, che ci ha dato una mano, perché quando i big player cominciano a seguire la strada da te tracciata, allora capisci che stai facendo un buon lavoro e chi ha puntato su Nutanix lo ha evidenziato, mettendo la lungimiranza davanti al nome».
Si ma in cosa consiste oggi l’offerta Nutanix? Tutto gira sempre intorno a Nutanix Enterprise Cloud OS, il sistema operativo nato intorno all’idea “web-scale”, che permette di far convergere capacità di calcolo, virtualizzazione e storage in modalità nativa e in ambiente dalle elevate capacità computazionali, aperto pure all’intelligenza artificiale. Il risultato è quello di realizzare un multi-cloud particolare, in cui la macchina on-premise, di fatto, scompare, grazie alla presenza di una centrale di controllo unificata, che armonizza le attività in locale e in cloud. Questo vuol dire che siamo giunti a un punto di perfetta integrazione, spostamento e interazione, senza soluzione di continuità, tra file, cartelle e applicazioni in host sulla nuvola e sulle proprie macchine? «Non proprio – spiega Filisetti – ma lavoriamo per quello, abilitando già adesso una produttività massima per ogni configurazione».
E il bello di Nutanix è proprio questo, l’estrema libertà data agli utenti in merito ai paradigmi che vogliono seguire. Che si tratti di installazioni in-house o web, pacchetti predefiniti o personalizzati, Nutanix è in grado di ottimizzare le prestazioni, portando ovunque il concetto di one-click everything, ovvero di un’uniformità negli aggiornamenti che valica le differenze strutturali, per dare un beneficio concreto ai clienti.
Il cambio di passo effettuato da Nutanix è anche concettuale e mira a far evolvere l’idea di cloud in azienda. Ancora il Country Manager: «Non si può pensare di abbracciare le metriche della nuvola semplicemente spostando, in toto, ciò che si ha in casa verso il cloud. Un atteggiamento del genere non è più ammissibile perché non è spinto da una vera esigenza. L’approccio all’una o all’altra tecnologia deve dipendere da come verrà distribuita ed eseguita una determinata app o servizio, sia a scopo interno che esterno. A tale app è legato il business e dunque le decisioni strategiche. Esistono decine di metodi possibili e non tutti vanno bene per chiunque. Nutanix è qui per questo: supportare la digital transformation, ma che sia sensata, chiara e funzionale agli obiettivi dell’organizzazione».