La compagnia di Alphabet punta all’ingresso del servizio taxi self-driving nel nostro continente, dopo il lancio negli USA di fine anno
Prima dell’acquisizione da parte di Alphabet, Waymo era un nome conosciuto solo dagli addetti ai lavori. Dal momento dell’ingresso nel circolo di Google, la compagnia ha ottenuto un boost decisivo per avanzare nei propri progetti e porre basi solide nel mondo della guida senza pilota. A differenza di altri competitor, l’obiettivo non è quello di costruire veicoli destinati alla vendita di massa ma di mettere in strada una flotta di taxi che diano il via all’era senziente, in maniera graduale e integrata. Il servizio di trasporto privo di conducente prenderà il via negli Stati Uniti più avanti nel corso del 2018 e, subito dopo, debutterà in Europa. O almeno questa è l’idea di Waymo, che spera di poter contare su una serie di partnership di valore nel nostro continente.
Cosa sappiamo
“Abbiamo l’opportunità di sperimentare il servizio in Europa, con vari prodotti e magari differenti strategie di mercato – ha detto John Krafcik, CEO di Waymo, durante l’Automotive News Europe Congress di Torino – probabilmente adotteremo un approccio diverso da quello che avremmo negli Stati Uniti”. Il motivo è evidente: le autorità competenti di USA e Europa non adottano uguali normative in materia, più indipendenti da stato a stato sul suolo americano e maggiormente uniformate da noi.
La voglia di Waymo di approdare fuori dalla madrepatria è tanta e a bordo del progetto c’è anche un po’ di Italia, vista la partnership con Fiat FCA per i veicoli che verranno utilizzati nelle aree di Phoenix e Arizona e molte altre nei mesi successivi. Proprio in Italia, Waymo ha presentato un paio di van Chrysler adattati, nel corso della giornata di FCA dedicata agli investitori.