Ne è sicura Kaspersky Lab che mette in guardia contro le tecnologie da polso, activity tracker compresi. Ecco perché
Dalla Russia arriva l’alert: gli smartwatch potrebbero essere utilizzati per spiare gli utenti e rubare i loro dati personali salvati a bordo. La denuncia parte da alcune ricerche dei Kaspersky Lab, che a ragione avvicinano le moderne tecnologie indossabili a piccoli smartphone e computer tuttofare, dunque inclini all’hackeraggio. Grazie ai processori e agli algoritmi di nuova generazione installato sugli orologi connessi, ma anche activity tracker e smart band, basterebbe un piccolo bug ad aprire ai criminali la porta di informazioni determinanti per compiere varie malefatte e non solo digitali.
Pensiamo alla cronologia della localizzazione che dispositivi come l’Apple Watch o il Gear S3 di Samsung abilitano in automatico: quando ci spostiamo per un range minimo di passi, le app di fitness cominciano a monitorare l’attività a scopo di allenamento, per velocizzare l’accesso degli utenti alle statistiche sulla salute.
Cosa succede
Il problema è che archivi del genere possono essere molto utili ai cybercriminali per rendersi conto delle abitudini quotidiane delle persone e, ad esempio, violare abitazioni e luoghi domestici in loro assenza. Come spiegano da Kaspersky Lab: “Per svolgere funzioni principali, la maggior parte di questi dispositivi sono dotati di sensori di accelerazione combinati con giroscopi per il conteggio dei passi e l’identificazione della posizione corrente”.
Tali operazioni producono dati che, sebbene non sia semplicissimo intercettare, vengono comunque memorizzati nello storage del terminale, in log potenzialmente a rischio hacker. È incredibile quante informazioni, secondo l’agenzia, si potrebbero ricavare da uno smartwatch: si va dai suddetti spostamenti fuori casa alla lettura dei tasti premuti sulla tastiera di un computer o di un bancomat, ottenuti grazie ai dati che mostrano l’oscillazione del wearable nello spazio.