Apre presso il Castle Craig Hospital una divisione speciale per chi si è perso nel mondo delle criptomonete per colpa di un trading compulsivo
Il mercato dei Bitcoin ha dato notevoli soddisfazioni agli investitori della prima ora ma tanti altri, in migliaia se non milioni, hanno tentato la fortuna investendo cospicue cifre nelle fluttuazioni digitali più in voga del momento. E la smania da criptomoneta è tale che stanno emergendo in superficie serie problematiche connesse al trading compulsivo, dovuto proprio all’estrema altalena a cui ci hanno abituato le valute crittografiche, non solo Bitcoin. Ed è per questo che in Scozia, presso il Castle Craig Hospital, ha aperto il primo (o presunto tale) reparto specializzato nella cura della dipendenza da crypto, una sorta di rehab simile a quello a cui sono sottoposti i giocatori d’azzardo e, in maniera anche più critica, cocainomani e eroinomani.
Cosa prevede
“Il mercato delle criptovalute è ad alto rischio e coinvolge molto i giocatori online. Questi avvertono una forte eccitazione e fuga dalla realtà, anche a causa dei sogni di ricchezza che una valuta come i Bitcoin fanno balenare in mente – ha spiegato Chris Burn, uno dei terapeuti del centro – si tratta di una tipica situazione a bolla che va interpretata e seguita con estrema concretezza”.
Per valutare se una persona è realmente affetta da dipendenza da trading di criptomoneta, l’ospedale ha messo giù 12 punti tra cui un paio davvero caratteristici e senza evidenti dubbi in merito alla patologia: passare diverse ore a scommettere sulle piattaforme peculiari, spendere gran parte dei propri averi in Bitcoin e simili, credere che il guadagno immediato sia dietro l’angolo. La terapia seguita in Scozia è basata sul comportamento cognitivo e mira a far riconoscere ai pazienti la problematica, rendersi conto delle conseguenze e imparare a controllare gli impulsi, per liberarsi da una mania che non va assolutamente sottovalutata.