Il discusso fondatore della compagnia di sicurezza informatica ha confermato l’intenzione di candidarsi (ancora una volta) alle prossime elezioni americane
Da un ransomware alla Casa Bianca. Il passo non è per nulla breve ma possibile, stando ai progetti di John McAfee. L’ex presidente dell’omonima compagnia di sicurezza informatica, dal 2011 al 2017 di proprietà Intel, aveva già provato la strada verso Washington senza successo. Eppure, il magnate e discusso personaggio, già protagonista di alcuni video particolari su YouTube (tra donne prorompenti e sostanze illecite), è certo questa volta di poter andare a segno, costruendo da qui al 2020 una campagna con i fiocchi.
Del resto, se c’è riuscito il tycoon Donald Trump non vi è motivo per non credere nella missione. L’uomo ha confermato via Twitter l’intenzione di candidarsi, sia all’interno del Libertian party che, eventualmente, da solo, con un proprio partito. Bufala o verità? Difficile dirlo ma forse è il momento di calmarsi con questa storia del sogno americano che rende tutto a portata di mano.
Cosa sappiamo
Anche perché al di là di tutti i possibili dubbi che circondano la vita di Trump, quella di McAfee è decisamente più complicata dal punto di vista legale. Nel mezzo di alcune indagini su traffico di sostanze e persino un omicidio avvenuto quando abitava in Belize, l’immagine dell’imprenditore non è così pulita. Eppure, proprio nella corsa alla candidatura nel 2015, aveva sfiorato di poco la nomination, piazzandosi secondo, nel partito Libertario, dietro a Gary Johnson, con l’8% dei voti.
L’obiettivo è migliorare tale percentuale, magari guadagnandosi un posto al Congresso così da portare in parlamento le sue idee innovative su protezione e sicurezza. Ricordiamo che la sua più recente iniziativa riguarda Redempion Unit, una criptomoneta sia virtuale che fisica, di cui si dovrebbe conoscere di più entro la fine di giugno.