Google ha ammesso di aver tentato di acquisire GitHub ma alla fine è stato il CEO Satya Nadella a convincere il fondatore del sito a cederlo a Microsoft
Google ha un tale potere che solitamente quando vuole qualcosa la compra, e la concorrenza nella maggior parte dei casi può fare davvero ben poco. Nel caso di GitHub è stata però Big G a perdere la competizione. “Non mi sarebbe dispiaciuto averla, ma va bene così”, ha affermato il numero uno del settore Cloud della multinazionale di Mountain View, Diane Greene, durante un evento organizzato da Fortune. Da mesi si parlava dell’interesse di Google per la piattaforma di hosting di progetti open source ma alla fine è stata Microsoft a spuntarla. Lo stesso fondatore del portale, Chris Wanstrath, ha affermato di aver scelto l’azienda di Redmond per il particolare feeling instaurato con il CEO Satya Nadella. Dal canto suo Big G, la cui intelligenza artificiale può predire il momento della morte di chiunque con un discreto livello di certezza, non ha voluto commentare l’acquisizione ma ha comunque confermato di voler continuare a utilizzare GitHub.
Il sito di hosting ospita una comunità di 28 milioni di sviluppatori e decine di migliaia di progetti liberamente accessibili a tutti. Chiunque può lavorare sul codice per migliorare il software o segnalare eventuali bug. GitHub era interessata a trovare una formula vincente per ottenere ricavi e ha visto in Microsoft un’opportunità da non perdere. L’azienda fondata da Bill Gates ha pagato ben 4,7 miliardi per averlo ma la cosa non è stata particolarmente gradita dagli sviluppatori. Nelle ore immediatamente successive all’acquisizione, centinaia di progetti hanno abbandonato la piattaforma per trasferirsi nella rivale GitLab. La paura è che Microsoft trasformi GitHub in una succursale di Windows 10.