Il sito di criptovalute sudocreano ha perso il 30% dei suoi fondi. Almeno il 10% di questi non sarebbe più recuperabile da parte degli investitori
La piattaforma di scambio e trading di criptomonete, Coinrail, è stata hackerata nelle ultime ore. Secondo le prime indagini, il colpo avrebbe sottratto dalle casse del sito quasi 40 milioni di dollari, pari a circa il 30% del valore totale ospitato online. Di questi, il 20% potrebbe essere recuperato, grazie alla collaborazione con altri portali di scambio ma la preoccupazione è sul restante 10% che, a questo punto, sarebbe andato perso per sempre.
Stando ai gestori di Coinrail, nell’immediato post-hacking, il 70% delle cryptocurrency è stato trasferito su wallet sicuri, per ovvie ragioni, e le transazioni bloccate fino a ripristino totale dei servizi. Non si conoscono ancora i responsabili della violazione, né la provenienza ed è chiaro se tali informazioni non saranno così semplici da ottenere, trattandosi di monete che per loro stessa natura sposano il concetto di anonimato.
Cosa succede
Cosa strana è che poco prima dell’attacco, Coinrail aveva raggiunto il suo picco massimo, scambiando monete per circa 2,48 miliardi di dollari in sole 24 ore. Con tale range si era portata tra le prime 100 piattaforme al mondo, secondo CoinMarketCap, un dato che ha forse spinto gli hacker a puntare su un portafoglio in decisa crescita. I token più scambiati sul sito sudcoreano sono gli ERC20, con gli NXPS che da sempre si pongono come asset di riferimento, tanto da rappresentare il 3% dell’intera catena ospitata.
A quanto pare, le monete rubate sono finite su IDEX, uno dei più frequentati exchange decentralizzati di cryptocurrency, dove gli NPXS rimangono tracciati, almeno per ora, e dunque ipoteticamente recuperabili. Si tratta del famoso 20% del totale sottratto di cui scrivevamo prima, con il 10% più difficilmente monitorabile online.