Black Hornet è il drone per l’esercito

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La U.S. Army ha i suoi piccoli droni di sorveglianza, ottenuti tramite un accordo con Flir, società che sviluppa tecnologie di termoimmagini, anche in miniatura

Il Black Hornet Personal Reconnaissance System è il più piccolo drone da ricognizione al mondo, ed ora è nelle mani dell’esercito statunitense. L’Army na ordinato una vasta molte di Black Hornet 3 come strumento dedicato al alcune operazioni di pattuglia, soprattutto in aree calde del pianeta. Il drone offre un’elaborazione avanzata delle immagini e può percorrere una distanza di due chilometri a più di 21 chilometri all’ora, trasporta una microcamera termica.

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Questo è il punto di differenziazione con prodotti simili, un plus che consente all’oggetto di scovare la presenza di persone o animali entro un certo raggio d’azione, senza nemmeno dare troppo nell’occhio. La dotazione è il primo passo del programma Soldier Borne Sensors, che mira a realizzare un copro militare più votato all’utilizzo di nuove tecnologie, come i droni appunto, in grado di fornire maggiori informazioni sull’ambiente circostante.

Terreno fertile

Il Black Hornet 3 è stato acquistato dalla Flir, società che sviluppa soluzioni di termoimmagini e con cui l’esercito USA ha stretto un accordo da ben 2,6 milioni di dollari, partito già nel 2016 con varie attività di test. La scelta dei droni “rappresenta un’opportunità chiave per fornire ai soldati di ogni divisione degli Stati Uniti un vantaggio fondamentale sul campo di battaglia moderno – ha dichiarato il CEO di Flir, James Cannon – l’accordo dimostra la forte richiesta di hi-tech in ambito  militare e Flir è pronta a integrare tali soluzioni verso tutto la U.S. Army”.

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Ricordiamo come nel 2015, alcune forze speciali a stelle e strisce avessero già colto i possibili benefici dei mini-droni in guerra o durante le operazioni, grazie al PD-100 Black Hornet della norvegese Prox Dynamics.