Samsung potrebbe vendere i chip Exynos alla concorrenza

L'Exynos 9820 darà un boost di AI al Galaxy S10
Il Galaxy S10 sarà affiancato da un motore dedicato per l’Intelligenza Artificiale, in grado di alzare il livello delle prestazioni su mobile

La coreana metterebbe in piedi una nuova strategia per azzannare il mercato e porsi come terza incomoda nel duopolio Qualcomm e MediaTek

Ad oggi si contano sulle mani le multinazionali hi-tech, attive nel settore mobile, che producono in casa i propri chip. Tra queste Apple, Huawei e Samsung. E proprio quest’ultima starebbe per avviare una nuova strategia commerciale che la vedrebbe assumere il ruolo di fornitore di processori anche per soggetti terzi. In questo modo, si verrebbe a creare una situazione decisamente complicata per Qualcomm e MediaTek, due delle principali compagnie che da anni si spartiscono la fetta del market share in quanto a dotazione hardware per terminali di ogni tipo. Tutto potrebbe cambiare nel 2019, quando la linea degli Exynos uscirebbe dai lab della coreana per finire a bordo di telefonini, tablet e quanti più oggetti connessi possibili, pure della concorrenza.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Cosa sappiamo

Si tratta delle solite voci di corridoio ma la mossa non sarebbe per nulla fuori contesto. Negli ultimi anni Samsung ha già tentato di approcciare il settore smartphone facendo a meno, di volta in volta, di hardware fornito dall’esterno. Pensiamo prima alle memorie, poi ai display (non a caso entrambi core-business del chatebol asiatico) e infine proprio i chip Exynos, che nel mercato occidentale sostituiscono gli Snapdragon anche sui top di gamma, come i recenti S9 e S9+. Il problema più che altro è tecnico visto che, in alcuni punti, la famiglia casalinga soffre ancora nei confronti di Qualcomm.

Ad esempio Exynos 9810 non supporta la registrazione video in HDR ed è meno efficiente, dal punto di vista energetico, del concorrente. Inoltre, i suddetti chip esistono solo in versione GSM, rendendo impossibile il collegamento su alcune reti, tra cui le statunitensi, che sfruttano pure il CDMA. Gap non incolmabili ma pur sempre presenti; anche se, qualora Samsung dovesse avvertire un concreto interesse verso l’acquisto dei processori, siamo convinti che ogni differenza potrà essere colmata nel breve periodo, così da avviarsi verso un nuovo business e spingere l’innovazione.

Leggi anche:  Canon, il workspace come nuovo ecosistema