Qualcomm vuole riportare in auge i Google Glass (o qualcosa del genere)

Google ha acquistato una società di display MicroLED per i suoi occhialini

Dietro il lancio dello Snapdragon 3100 ci sarebbe la volontà di rilanciare il mercato mixed reality, consolidato in ambito business, meno in quello consumer

La scorsa settimana abbiamo avuto la conferma ufficiale da parte di Qualcomm del lancio dello Snapdragon Wear 3100. Si tratta del chip di nuova generazione dedicato al mercato degli indossabili, in primis smartwatch. Non è un caso allora se il prodotto destinato a far debuttare il processore potrebbe essere proprio un orologio connesso, tale Pixel Watch.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Google, oramai consolidata in ambito smartphone è ancora fuori dal contesto smartwatch e dunque questa sarebbe la volta buono per tuffarsi nel magico mondo dei wearable, prima che le multinazionali capiscano che più di tanto il segmento non potrà salire. L’obiettivo di Qualcomm è però andare oltre lo specifico campo, potenziando col 3100 dispositivi differenti.

Cosa sappiamo

Alcune voci di corridoio affermano che il processore dell’americana sarà il punto di partenza per una nuova generazione di occhialini intelligenti. E se, lato orologi, Google si sarà già guadagnata l’anteprima col Pixel Watch, pare che in quel di Mountain View la partnership con la chipmaker sia indirizzata pure a dare un ultimo slancio ai Google Glass. Rumors suggeriscono che Wear 3310 potrà monitorare la posizione dell’occhio e, nello specifico, della pupilla, adottando una tecnologia di risparmio energetico per seguire il movimento frequentemente, all’interno di app create apposta per tale scopo.

Dato per scontato che una simile tecnica è inutile su uno smartwatch è evidente che il riferimento vada incontro a chi sogna un paio di Glass per l’utente finale e non solo una manciata di sviluppatori beta tester. Non è dato sapere se sarà davvero Google la compagnia in grado di mettere a frutto le novità del chip ma, partendo proprio dai leak circa il Pixel, i motivi per pensare a una collaborazione estesa ci sono tutti.

Leggi anche:  Musk aggiorna il suo chatbot che ora è multimodale