Loris Saretta fa il punto sulle innovazioni introdotte dalla piattaforma di UC&C che mira a una maggiore collaborazione e versatilità
Per comprendere il reale contributo delle UC&C alla produttività sono sufficienti pochi esempi pratici. Basta immaginare di non dover interrompere continuamente il proprio lavoro per cercare di contattare un collega irraggiungibile oppure all’abbattimento dei tempi e dei costi di trasferta, con la trasformazione, in un click, di una telefonata in una videoconferenza. Le soluzioni di Unified Communication & Collaboration (UC&C) hanno beneficiato, nel corso degli ultimi anni, di una serie di evoluzioni senza precedenti, tali da porle come tassello irrinunciabile di un business in movimento, che non si ferma ma acquista flessibilità e interoperabilità. Per capire dove le UC&C possono arrivare, abbiamo ascoltato il parere di Loris Saretta, sales manager di 3CX Italy & Malta, azienda da sempre impegnata a sviluppare strumenti di nuova generazione basati su software.
LA PERSONALIZZAZIONE VINCENTE
«Oggi, la UC&C si pone come strumento flessibile per la produttività delle aziende per vari motivi. Quando parliamo di comunicazione unificata, ci riferiamo a un mondo di iniziative, volte non solo a migliorare i processi produttivi, ma anche altri meccanismi che, non sempre, teniamo in considerazione. Tra questi, troviamo gli aspetti più prettamente lavorativi, come la personalizzazione delle code di chiamata e la possibilità di avvalersi delle proprie impostazioni personali per la telefonia su qualsiasi apparecchio, ma anche il contributo di moderne piattaforme al monitoraggio ambientale e all’automazione degli uffici». In tal senso, lo smart working, trend accolto da aziende di qualsiasi dimensione e settore, può rappresentare una spinta verso l’affermazione di soluzioni di UC&C, ampliandone la versatilità. «In campi come l’IT e l’editoria, siamo pionieri dello smart working, visti i numerosi impiegati e i collaboratori che operano dal proprio domicilio o da uffici noleggiati “a tempo”. Per quanto il trend sia embrionale in termini di adozione in altri settori, tutte le aziende sono indistintamente accumunate dall’esigenza crescente di reperibilità dei lavoratori e di accesso alle risorse anche in trasferta. Le soluzioni di UC&C di nuova generazione sono la risposta a questo nuovo modo di lavorare e non potranno che guadagnare una crescente quota di mercato con l’incremento del numero di smart worker».
I BENEFICI DI UNA SCELTA FLESSIBILE
Tra cloud e costi di adozione ridotti, i benefici portati dalle UC&C sono diversi e i clienti di 3CX sembrano averli accolti pienamente. «Individuiamo alcuni vantaggi su tutti. La nuvola è alla base della telefonia “plugin and forget”. Rapportata alle UC&C, l’operatore rende disponibile la linea (“SIP Trunk”) e il server cloud su cui è ospitata la piattaforma, l’utente finale decide poi se acquistare telefoni IP e per quale marchio optare a seconda delle esigenze, con un beneficio in termini di TCO e una flessibilità concreta. Un’altra prerogativa è l’immediata ridondanza dei sistemi in caso di disservizio, tutto concordabile con l’operatore a prezzi integrati nel canone mensile».
COLLABORAZIONE E APERTURA
Parlando di novità, le più recenti di 3CX guardano alla collaboration e integrazione. «Con la nuova minor release della nostra piattaforma, abbiamo aumentato notevolmente il numero di partecipanti simultanei alle videoconferenze web, che ora sono 100 per la versione PRO e 250 per quella Enterprise. Questo è un importante vantaggio per le aziende che altrimenti si avvalgono di software specializzati e a pagamento per la conduzione di webinar o call interattive, con un numero elevato di partecipanti. In materia di interazione, sposiamo il concetto di “Bring your own CRM”, con l’integrazione del sistema CRM di Zoho e con l’opportunità di collegare al centralino anche soluzioni autoprodotte. Supportiamo poi l’adeguamento alla compliance GDPR, con la possibilità di creare un ruolo di amministratore con privilegi limitati ad alcune risorse, a favore della privacy e della riservatezza degli utenti».