Kaspersky Lab lancia Endpoint Security for Business

Tante novità per la nuova versione della soluzione di sicurezza per le imprese che punta su scalabilità, integrazione e tecnologie di protezione di ultima generazione

Nel 2017 le soluzioni Kasperky hanno ottenuto un boost importante sia nel segmento consumer che business. Proprio quest’ultimo ha permesso al volume del settore B2C di ottenere uno slancio importante, dopo un periodo di leggero calo. Ovviamente il contesto B2B la fa ancora da padrone per il brand russo, con una consolidata esperienza internazionale, vista la crescita del 30% anno su anno, ed è qui che vengono sperimentate nuove tecnologie e paradigmi.

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La più recente è Kaspersky Endpoint Security for Business, abbreviata con KESB. “Con la versione 2018 – ci spiega Morten Lehn, amministratore delegato di Kaspersky Lab Italia – guardiamo ancora di più alle esigenze di scalabilità e sicurezza delle aziende. Proteggere gli endpoint è ancora una necessità fondamentale, perché è qui che i criminali informatici rivolgono le loro attenzioni particolari. La rapida evoluzione delle minacce digitali richiede una concreta evoluzione dei sistemi di difesa, capaci di sfruttare tecniche emergenti così da porsi come proattivi e realmente utili. Parliamo del machine learning, della granularità dei controlli, della scansione continuata delle vulnerabilità”.

Per arrivare a sviluppare una piattaforma al passo con i tempi, Kaspersky Lab si poggia costantemente sul lavoro di analisi e ingegneria di GREaT, il Global Research and Analysis Team Kaspersky Lab. Si tratta di un ramo fondamentale del gruppo, specializzato nel monitoraggio dei trend di cybersecurity che più emergono in giro per il mondo. “Tra questi, nel 2018 ci focalizziamo soprattutto sui miners – sottolinea Giampaolo Dedola, security researcher di GREaT – i codici malevoli che vengono installati sui dispositivi più comuni, da PC a smartphone, per insediarsi nei sistemi (spesso con un JavaScript) e usare risorse interne, come i browser, per operazioni illecite e non volute, ad esempio i click su adv e banner pubblicitari e attività di reclutamento a scopo botnet”.

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Al crescere di minacce del genere, altre hanno perso slancio. Kaspersky ha rilevato 38 nuovi ransomware nel 2017 contro i 62 del 2016 e 950 mila utenti finali colpiti rispetto a 1 milione e mezzo di due anni fa. Questo vuol dire che target e modalità di aggressione sono cambiati, con le mire principali che oggi puntano alle aziende, dove è ancora semplice ricavare informazioni e dati maggiormente remunerativi (rivendita sul dark web, ricatti diretti, ecc.).

Cosa fa KESB11

Sono 360 mila le minacce endpoint registrate ogni giorno da Kaspersky Lab. Queste interessano oramai qualsiasi tipo di contesto professionale, con attacchi semplici e complessi, mirati e generali. Partendo da uno strato informativo completo, i Lab hanno introdotto in KESB11 alcune innovazioni determinanti per proteggere i terminali con un raggio d’azione esteso. Nello specifico, Kaspersky Endpoint  Security for Business arriva a gestire fino a 100 mila endpoint, attraverso una singola installazione su un server, con l’opportunità di utilizzare in maniera integrata Endpoint Detection and Response (EDR) per consentire ai clienti di condurre analisi approfondite e apportare misure correttive immediate, per mitigare le conseguenze di gravi incidenti.

L’ultima versione di KESB11 ha un obiettivo tra tutti: offrire una vastità di controlli di sicurezza in ambiti differenti. Un buon esempio dei vantaggi nell’adozione arriva da Ansaldo Energia, che da anni si affida alle soluzioni di Kaspersky. “Le console centralizzate, le tecnologie di rilevazione e di risposta in real-time sono per noi funzionalità oramai irrinunciabili – afferma Nicola Caramella, CISO di Ansaldo Energia – che ci permettono di mettere al sicuro computer, smartphone e tablet senza limitarne l’uso da parte dei dipendenti. Grazie a Kaspersky Lab abbiamo implementato una strategia di device control che fa della flessibilità e della versatilità qualità essenziali e imprescindibili”.

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