iPhone X2, il ruolo di Intel

iPhone

Il fornitore produrrà il 70% dei chip LTE necessari alla prossima generazione dello smartphone di Apple, pronto per fine settembre

Solo una manciata di mesi ci divide dalla presentazione dell’iPhone X2. Il seguito di quello che è stato il melafonino più rivoluzionario della storia recente di Apple dovrà alzare l’asticella dell’innovazione. Per farlo poggerà gran parte del proprio potenziale sui chip di Intel. Stando a Fast Company infatti, l’americana produrrà il 70% di tutti quelli necessari alla prossima generazione di Ten, escludendo pian piano Qualcomm, che con la multinazionale di Cupertino non ha proprio un buon rapporto (varie le cause in essere negli States).

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Anzi, nel 2019 l’unica a fornire l’hardware di supporto rimarrà solo la prima, già al lavoro sui moduli per il 5G. Ad oggi infatti, Intel e Qualcomm partecipano alla realizzazione degli iPhone per i modem LTE, visto che CPU e GPU sono prodotte dai partner della Mela.

Cosa succede

Per quanto riguarda il processore in sé, a realizzare le direttive di Apple che puntano al chip A12 sarà, ancora una volta, la Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, meglio conosciuta come TSMC. La produzione è già cominciata, anche per far fronte in misura maggiore alle richieste di acquisto che arriveranno sin da qualche giorno dopo la presentazione settembrina, ancora da ufficializzare da parte dell’azienda. Secondo varie fonti, l’A12 sarà il primo processore basato su tecnologia a 7 nanometri, la stessa tecnica che userà Qualcomm per lo Snapdragon 855.

Ciò permetterà di ridurre le dimensioni del chip e di alzare le prestazioni e l’ottimizzazione della batteria, con metriche che, per TSMC, si attestano sul +20% in termini di performance e -40% per il consumo energetico. Per vedere qualcosa del genere nel mondo Android si dovrà aspettare febbraio del 2019, quando debutterà sul Galaxy S10 proprio lo Snapdragon 855.

Leggi anche:  Canon, il workspace come nuovo ecosistema

[amazon_link asins=’B075LYDD7Z,B077C3SZBC,B0761PMRXQ,B00C40OG22′ template=’ProductCarousel’ store=’dmo0e-21′ marketplace=’IT’ link_id=’5f16216f-4de7-11e8-a789-9f31c141fc06′]