Industry 4.0: molti progetti, ma non ancora core business

La smart factory a scuola di convergenza

Una ricerca condotta a livello globale su aziende manifatturiere mostra che le prime attività in ambito Industry 4.0 si sono focalizzate sul cambiamento e sull’efficienza dei processi interni ma non ancora sulla rimozione delle barriere fra fornitori, distributori, clienti

Anche se la maggioranza delle aziende manifatturiere ha investito in programmi di Industry 4.0, solo il 17% ritiene che il risultato di questo investimento sia stata la trasformazione del proprio modello di business.

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Lo rivela una ricerca Oracle condotta a livello mondiale che svela che gli investimenti fino ad ora sono andati a migliorare i processi interni piuttosto che a sfruttare le opportunità operative delle tecnologie Industry 4.0 per stabilire una migliore connessione e collaborazione con clienti, fornitori e distributori.

Lo studio evidenzia che solo poco più di un terzo delle aziende ha usato tecnologie Industry 4.0 per rimuovere le barriere che impedivano la condivisione dei dati nella catena del valore  e solo il 40% ha attivato uno scambio aperto di dati con clienti e distributori. Meno della metà ha iniziato a integraredati relativi ai clienti nei processi decisionali e solo il 45% ha integratodati provenienti da fornitori e distributori.

Appena un quarto delle aziende ha ottenuto più visibilità, ad esempio, su come i clienti acquistano e usano i loro prodotti. Poco più della metà delle imprese, d’altro canto, sta usando dati ottenuti dalle interazioni con i clienti per orientare la progettazione e la produzione di nuovi prodotti.

La ricerca ha evidenziato che ci sono stati risultatiiniziali incoraggianti per quelle aziende manifatturiere che hanno saputo creare un “filo conduttore” digitale internamente alla loro organizzazione, infatti l’82% delle aziende che ha integrato i dati disponibili internamente ne ha ottenuto un vantaggio. Anche se la maggioranza delle aziende manifatturiere ha investito in programmi di Industry 4.0, solo il 17% ritiene che il risultato di questo investimento sia stata la trasformazione del proprio modello di business.

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John Barcus, Vice President, Manufacturing Industries di Oracle, ha detto “E’ positivo vedere che le aziende manifatturiere ottengono alcuni vantaggi dai loro programmi Industry 4.0 ma c’è chiaramente una lunga strada da fare prima che gli investimenti inizino ad avere l’impatto dirompente e trasformativo che promettono. Rimuovere i silo informativi interni è un buon inizio ma il digitale deve ancora diventare un filo conduttore che prosegue anche all’esterno dell’organizzazione in tutta la sua catena del valore. E’ quando avviene questo che si ottiene la vera trasformazione del business. Usare sistemi basati sul cloud interoperabili e interconnessi è il modo più semplice con cui le aziende possono integrare in modo sicuro i dati provenienti da fornitori e distributori, e usare meglio i dati ottenuti dai clienti e quelli raccolti dai sensori per gestire l’impatto di potenziali cambiamenti dirompenti”.

Lo studio ha coinvolto paesi europei come Francia, Germania, UK, Olanda ma anche paesi quali la Cina.  Un dato promettente per le aziende manifatturiere europee è emerso:  la capacità di ottenere vantaggi da progetti Industry 4.0 delle aziende europee infatti è alla pari di quella evidenziata nelle aziende cinesi. Detto questo, la Cina ha ottenuto dei risultati abbastanza piatti. Solo il 34% delle aziende cinesi ha integrato dati di utenti finali e clienti nel processo decisionale (contro il 43% della media globale); c’è da dire che oltre la metà (il 53%) ha ammesso che è un’area in cui c’è bisogno di miglioramenti, con un dato superiore a quello rilevato a livello globale (43%).

A livello complessivo, parlando degli step successivi da fare per implementare al meglio il modello Industry 4.0,  le aziende hanno messo al primo posto, come elemento cruciale su cui agire entro i prossimi 3 anni, la trasformazione dell’operatività rivolta al cliente. La metà ha dichiarato di volersifocalizzare sulla rimozione dei silo di dati e il 47% ha riconosciuto di aver bisogno di creare uno scambio più aperto di dati con fornitori e distributori.

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