A quanto pare la chipmaker uscirà presto dal mercato dei processori per server, preferendo concentrarsi sui business consumer
Il ruolo di Qualcomm all’interno del mercato dei server non è mai stato di primo piano. Sarà per questo che aumentano le voci di una possibile uscita della compagnia americana che preferirebbe concentrarsi su settori più consoni al proprio business, come quello mobile consumer. L’obiettivo principale di dotare impianti per l’enterprise di hardware basato su architettura ARM sembra non essere andato a buon fine, anche per i volumi ridotti di un settore che non vive tempistiche di adozione così frenetiche come quelle degli utenti smartphone a cui Qualcomm è sicuramente più abituata. L’ultimo sforzo risale al 2017, quando la multinazionale ha presentato il suo chip Centriq 2400, di cui però non ha mai comunicato effettivi dati di vendita.
Cosa succede
L’uscita dal particolare mercato è solo un’indiscrezione per nulla confermata. Pare tuttavia che durante un recente incontro, il CFO Steve Mollenkopf abbia spifferato agli analisti che l’intenzione è quella di lasciar perdere categorie di intervento che non rappresentano un core business di valore, sia dal punto di vista strategico che di investimenti e revenue. La decisione non è comunque semplice anche se gran parte del panorama smartphone è saldamente nelle mani dell’azienda USA.
I principali top di gamma del 2018 montano un chip Snapdragon 845 mentre dispositivi di fascia più bassa possono contare su opzioni meno performanti ma anche onerose. Tra l’altro, proprio ultimamente abbiamo visto l’arrivo di visori per la realtà virtuale che poggiano la centralità dei propri sistemi su declinazioni VR della piattaforma della casa, realizzando quell’apertura dei mercati su cui Qualcomm puntava da tempo.