I robot Pepper sono un pericolo per l’uomo

Gli automi della famiglia soffrono di varie falle di sicurezza, che potrebbero essere sfruttate da terzi per trasformare ingenue macchine in armi da guerra

Al di là delle idee catastrofiste di qualche imprenditore, c’è un serio pericolo dietro l’affermazione di robot e automi in ambito produttivo e civile: la sicurezza dei software. Qualora per il mondo vaghino decine, se non centinaia e migliaia di robottini vulnerabili, chiunque potrebbe violarne i sistemi e utilizzarli a proprio scopo. Non si tratta di uno scenario preso da qualche film sci-fi di Hollywood ma un contesto più che reale, se declinato ai famosi Pepper. I ricercatori della Technical University of Sweden, Michele De Donno e Nicola Dragoni, insieme al collega Alberto Giaretta della Orebro University (tutti di chiari riferimenti italiani), hanno infatti pubblicato un report che riassume tutte le problematiche di sicurezza a bordo dei conosciutissimi umanoidi.

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Di cosa si tratta

All’interno di “Adding Salt to Pepper: A Structured Security Assessment over a Humanoid Robot”, gli universitari elencano le falle che permetterebbero a un hacker di ottenere le chiavi di accesso ai sistemi di comando, così da trasformare un potenziale supporto per l’uomo in una macchina molto pericolosa. “Siamo stati in grado di rubare le credenziali di accesso, eseguire un’escalation di privilegi e leggere alcuni dati. Inoltre, è possibile comandare fisicamente il robot senza autenticazione, usarlo per spiare le persone e persino danneggiarle direttamente – hanno detto i tre spiegando che – la sensazione è che robot del genere, a scopo commerciale, siano arrivati troppo presto sul mercato, privi di adeguate misure di sicurezza e ponendo a serio rischio gli utenti da parte dei costruttori”. SoftBank, che sviluppa Pepper, non ha risposto alle indagini diffuse nelle ultime ore ma è probabile che lo farà molto presto, almeno tappando i bug individuati dai nostri connazionali.

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