I primi sei mesi di Hitachi Vantara

Numeri in crescita e previsioni più che rosee per la compagnia parte del gruppo Hitachi, specializzata nel dar valore al “dato”

La trasformazione digitale ha dato il via a una rivoluzione che ha coinvolto tutti, non solo le aziende. Il concetto principale che la contraddistingue è velocità. Un paradigma che ha permesso di rendere più rapide le connessioni e la generazione di dati. Non è un caso se la quasi totalità delle informazioni odierne sono nate negli ultimi due anni, i primi calati interamente nell’era telematica. Tale velocità ha avuto una conseguenza ulteriore, in termini di opportunità ma anche di rischi. Basti pensare che il 90% delle compagnie che Fortune aveva elencato tra le prime 500 qualche anno fa, oggi non esistono più, soppiantate dalle cosiddette startup, che nel tempo hanno beneficiato di una curva di crescita più che verticale.

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Tra le multinazionali cha hanno accolto a tempo debito la digital trasformation c’è il Gruppo Hitachi, alla posizione 71 delle più Global 500 di Fortune e capace di sopravvivere a ampli flussi di cambiamento nonostante gli oltre 100 anni di storia. Nell’anno fiscale 2017, ha portato a casa 1,2 miliardi di euro in revenue con oltre 6 mila di impiegati e un consolidamento costante nei contesti in cui Hitachi è più forte: l’engineering, l’automation, i medical systems, i processi industriali.

La presenza di Hitachi, anche in Italia, è forte. L’obiettivo è portare i ricavi da 1,2 miliardi di euro a 1,5 miliardi di euro entro il 2010, puntando su energia, finanza, healthcare, security, servizi al cittadino, innovazioni urbane. Anche a tale scopo è nata a settembre del 2017 Hitachi Vantara, affiliata e controllata del Gruppo Hitachi, che si occupa di dati nella loro pienezza e versatilità. “La nostra missione verte su tre aspetti peculiari che riguardano il dato – afferma Marco Tesini, country manager di Hitachi Vantara Italia – il primo si fonda sulle modalità di conservazione delle informazioni, il secondo sull’arricchimento dei contenuti digitali e il terzo della loro attivazione, cioè della contestualizzazione e conversione in valore”.

“La strategia è market-driven perché ci concentriamo sui bisogni del mercato e non sul singolo prodotto. Questo ci ha premiato, visto che la chiusura dell’anno fiscale (marzo 2018) racconta di una crescita del 41% nell’area dei data center, del +26% nella governance della data intelligent, del +821% nel settore di analisi e insight e, infine, del +5% nell’organico e +21% di revenue”. Oggi l’attività di Hitachi Vantara si concentra su utility, manufacturing, trasporti, pubblica amministrazione, con prospettive di aumento ulteriori, più che altro grazie alla sempre maggiore diffusione dell’utilizzo dei dati in ambiti diversi ed eterogenei.

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A livello tecnico, una delle soluzioni più interessanti, che sfrutta la tecnologia per una gestione lungimirante dei dati è Advanced Self-Healing HIAA – HAD, spiegata da Franco Davanzo, Master Solution Consultant di Hitachi Vantara Italia. “Qualche anno fa i board delle compagnie si riunivano per cercare di prevedere il tasso di evoluzione del business o di alcune sue parti. Attualmente esistono delle piattaforme che semplificano tali forecast, poggiandosi sull’intelligenza artificiale. All’interno di un unico software, come HIAA, rientrano operazioni di analisi, manipolazione e ottimizzazione capaci non solo di effettuare pianificazioni predittive ma anche di proteggere meglio il dato, vero tesoro di quest’epoca”.

Gli sviluppi per il 2018 si concentrano sull’introduzione del nuovo flash module drive, non una commodity ma un oggetto realizzato in casa, sull’offerta dei prossimi enterprise SSD, del software defined storage SDS e delle novità circa le tecnologie NVME, la generazione di interfacce e protocolli di storage destinati a sostituire le precedenti di tipo SATA/AHCI.