Un brevetto spiega in che modo si potrà sbloccare lo schermo poggiando il dito sulla parte inferiore del display. Una tecnologia che altri seguiranno nel corso del 2019
Che il Note9 sarà portatore di grosse novità è un dato di fatto. Nel recente passato, la declinazione professionale della famiglia di smartphone del gruppo coreano ha riservato più di una sorpresa per gli appassionati. Non possiamo dimenticare la doppia fotocamera dell’attuale Note8, arrivata poi sugli S9, e in precedenza il riconoscimento dell’iride sul problematico Note7. Insomma, tra agosto e settembre Samsung presenterà un terminale destinato a segnare il solco con la concorrenza, almeno quella più esigente.
Da varie settimane, se non mesi, si parla della presenza sul phablet autunnale di un lettore di impronte frontale, posto sotto lo schermo. In maniera simile a quanto mostrato da Vivo e Synaptics, un chip a metà tra il pannello touch e il vetro potrà leggere i particolari registrati delle dita, per sbloccare il terminale e alcune funzioni, come Pay e l’ambiente Knox.
Grazie a un brevetto depositato da Samsung qualche tempo fa, possiamo dare uno sguardo veloce alla tecnologia. Sebbene in assenza di specifiche dettagliate, la foto sopra è indicativa della presenza di un sensore in-display che non solo può riconoscere le impronte degli utenti ma spingersi anche oltre una certa zona dello schermo per farlo. A differenza di Vivo, la cui tecnica sembrava circoscritta a un’area peraltro non così amplia, qui sembra che il chip interessato possa lavorare in maniera estesa grazie a una soluzione intelligente.
Pare infatti che il pannello Amoled sia in grado di far rimbalzare la luce sulla superficie per illuminare il tratto occupato dal dito e veicolare le informazioni verso la zona dove è presente il sensore. Certo, non si potrà premere in alto o negli angoli ma in questo modo si allargherebbe l’area sensibile, per semplificare lo sblocco e non ridurlo a un tentativo di accesso mal riuscito.