Il social network pensa a una tecnologia proprietaria con cui velocizzare il processo di verifica dei contenuti audiovisivi
Nei piani di Facebook ci sono un paio di progetti che mirano a estendere ulteriormente la presenza del social network nelle nostre vite. Il primo è un semiprocessore che la compagnia di Zuckerberg vorrebbe realizare per competere nel settore al pari di gente come Qualcomm e Intel, gli attuali leader del mercato. Il fine è aprirsi un varco nel segmento hardware per il consumatore finale, magari con un chip dedicato all’Internet delle Cose. Ma se l’iniziativa è tutt’altro che confermata, ce n’è un’altra che gode già dell’ufficialità della rete. Yann LeCun, a capo dei progetti AI di Facebook, ha rivelato alla Intel AI DevCon che la piattaforma vuole un chip con cui analizzare i video in diretta e catalogarli, probabilmente anche censurarli prima che diventino virali.
Cosa sappiamo
Attualmente, Facebook utilizza processori Intel per molti dei suoi servizi di backend, compresi quelli pilotati dall’Intelligenza Artificiale. Dotarsi di un chip proprietario però permetterebbe al gruppo di studiare meglio certe implementazioni, senza doversi interfacciare ogni volta con un’azienda esterna o attendere gli sviluppi nella lavorazione in base a roadmap predefinite.
Come detto, il fine potrebbe essere quello di eliminare dalle pagine i filmati che violano le policy in tempi brevissimi, compresi quelli di propaganda terroristica, pensando allo stesso tempo a come poter rivendere la tecnologia a terzi. Non è un caso se Google e Amazon sono già sulla stessa via da tempo e se Apple, per i futuri MacBook, userà proprio dei processori casalinghi, così da studiare soluzioni specifiche e ottimizzare i costi di produzione.