Il social network vuole creare un modo più semplice e veloce con cui brand e aziende possano contattare i migliori testimonial in circolazione per promuovere prodotti e servizi
Niente e nessuno, nemmeno Cambridge Analytica, potrà mai fermare Facebook. A poche settimane dal più grande scandalo che ha coinvolto la rete di Zuckerberg, l’azienda è già oltre, pensando ai progetti futuri. Tra questi dovrebbe esservi un portale, e magari anche un’app, dedicata al mondo del markerting. Nello specifico, servirebbe per consentire ai responsabili di aziende grandi e piccole di contattare più velocemente testimonial e agenzie che gestiscono influencer, per creare insieme campagne volte a promuovere prodotti e servizi. L’idea sarebbe ben oltre la carta, visto che sul web circolano diverse immagini che mostrano alcuni screenshot del cosiddetto Branded Content Matching di Facebook.
A cosa serve
La piattaforma è composta da tre sezioni: search, suggested creators, saved lists. La prima è quello che semplicemente promette: un tool di ricerca che permette di ottenere risultati sugli influencer in base a criteri e filtri specifici. In questo modo si può avere, ad esempio, il nome di un testimonial in voga tra i ragazzi nel range dei 18 e 25 anni, amanti dello sport e attenti al benessero fisico. Oppure un volto che spinga un certo prodotto verso il pubblico femminile residente in certe regioni e appassionato di design. Una volta impostati i parametri, il sistema suggerirà altri creators simili ai primi, così da semplificare la ricerca le volte successive. Le liste visualizzate possono essere salvate così da non dover, ogni volta, personalizzare filtri ed elementi specifici.
In realtà Branded Content Matching non è un segreto, visto che Facebook ne aveva parlato mesi fa: “Nei prossimi mesi sperimenteremo nuove funzionalità di monetizzazione per i creator. Tra queste uno strumento con cui gli inserzionisti potranno connettersi più facilmente ai creativi, per scoprire opportunità di lavoro sponsorizzato. I testimonial possono crearsi un profilo ad-hoc per mettere in evidenza le aree di competenza così da facilitare il compito dei responsabili marketing nell’attivazione delle campagne”. Difficile dire quando la piattaforma andrà online ma, appena pronta, l’Europa dovrebbe essere il trampolino di lancio.