Ecco perchè il cloud del futuro sarà targato Oracle

Annunciata dal CEO Hurd la disponibilità di nuovi servizi SaaS e di supporto alla clientela

L’offensiva cloud di Oracle

Oracle non è più solo la tecnologia che alimenta il cloud. Oggi il Gruppo di Redwood Shores vuole rappresentare la nuvola del futuro. Produttiva, sicura e democratica. Capace cioè di ridurre le distanze in termini di competitività tra piccoli e grandi attori che calcano il ring digitale. E’ questo il messaggio che ha rubato la scena durante i Media Day, l’appuntamento annuale con la stampa internazionale del colosso dei db. Una promessa ambiziosa. Scommettendo sul cloud senza se e senza ma da tempi non sospetti. Una scelta di campo costruita mattone su mattone. Supportando la realizzazione del private cloud, proponendo soluzioni software e platform as a service, offrendo servizi infrastrutturali on demand. Un pacchetto chiavi in mano completato dall’annuncio della disponibilità di Oracle Autonomous Analytics Cloud, Oracle Autonomous Integration Cloud e Oracle Autonomous Visual Builder Cloud, i nuovi servizi PaaS incentrati su intelligenza artificiale (AI) e una nuova generazione di algoritmi che sfruttano il machine learning. Servizi studiati per rendere ancora più spinta l’automazione di una serie di task e consentire alle aziende di abbattere i costi, ridurre i rischi, accelerare l’innovazione e generare intelligence predittiva. Preceduti nei primi mesi di quest’anno dalla disponibilità del primo Autonomous Database al mondo e dall’annuncio dell’arrivo di una nuova piattaforma basata sulla blockchain già a partire dalla prossime settimane.

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I servizi edge al centro della strategia Oracle

La strategia Oracle è oggi un libro aperto. «Tutte le aziende oggi utilizzano internet per erogare una serie di servizi connessi al loro business. La loro qualità, di cui sono le stesse aziende i primi responsabili, è però una variabile che possono controllare solo in misura ridotta» spiega Mark Hurd, CEO del Gruppo. Un paradosso che Oracle attraverso la propria infrastruttura cloud vuole superare. Rendendo internet un ambiente più produttivo per le aziende sia in termini di qualità dei servizi che di sicurezza. Perchè tutto questo trovi piena realizzazione, Oracle è da tempo impegnata a costruire una suite completa di servizi edge attraverso acquisizioni, partnership mirate e naturalmente lo sviluppo di prodotti e soluzioni che supportino fino in fondo il progetto. «L’edge rappresenta la misura attraverso la quale gli utenti finali accedono alle applicazioni e al web di chi fa business con internet. Un luogo dove regna un’incredibile volatilità. I servizi edge – come il DNS e le applicazioni web di sicurezza – aiutano i clienti delle aziende che costruiscono il loro business con internet ad andare esattamente dove hanno necessità di andare e una volta lì a proteggere le loro informazioni sensibili» afferma Thomas Kurian, responsabile dello sviluppo di prodotto in Oracle. In quest’ottica si inquadrano le acquisizioni di Dyn e Zenedge, rispettivamente provider di servizi DNS e sicurezza in cloud. «Con il portfolio di soluzioni Zenedge/Dyn abbiamo messo ancora più a fuoco l’obiettivo di affinare l’intelligent edge Oracle» ha sottolineato Hurd, ribadendo il valore strategico di queste acquisizioni per competere con i grandi cloud provider come AWS e Microsoft Azure. Non escludendo affatto la possibilità che nei prossimi mesi il Gruppo possa compiere ulteriori passi avanti in questo processo «Oggi Oracle non è interessata ad acquisizioni di aziende che dieci anni fa facevano cose interessanti. I nostri radar sono attenti invece a quelle aziende che faranno cose interessanti nei prossimi dieci».

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Intelligenza internet targata Oracle

Questa combinazione di fattori oltre a modellare una suite innovativa di servizi edge, ha contribuito a creare un’intelligenza di internet, targata Oracle, unica. Grazie alla capacità di Oracle di affinare le proprie capacità di misurare e analizzare l’infrastruttura di Internet, i dati di sicurezza, espandendo senza soluzione di continuità la rete di sensori che in tempo reale misura le performance di prodotti e servizi. Dati immediatamente a disposizione della console di gestione dell’infrastruttura Cloud di Oracle. Aperta a una ampia platea di utilizzatori attraverso le API, così come a tutte le altre componenti Oracle che di questa massa sterminata di dati si nutrono per ottenere performance migliori, disponibilità e differenziazione. In un’ottica di costante miglioramento dei servizi offerti allo sterminato parco clienti servito da Oracle. Senza per questo volersi fermare. «Presto renderemo questi dati disponibili al pubblico. La maggior parte già a partire dalle prossime settimane» ha rivelato Kyle York GM & VP, Business & Product Strategy di Oracle. Mentre già sin d’ora la società ha reso noto che i servizi Platimum, sino ad oggi a pagamento, diventeranno lo standard per tutti. «Vogliamo fornire ai nostri client SaaS tutto quello che serve per implementazioni rapide ed economiche. Così che l’IT, possa costruire e gestire servizi digitali di alto livello per i propri clienti. Perché questo avvenga in un modo sempre più rapido ed efficace, il nostro servizio Platinum di supporto a Fusion – la piattaforma cloud per il business digitale – sarà immediatamente disponibile a tutti i nostri clienti senza costi aggiuntivi» ha reso noto lo stesso CEO. Anticipando altresì l’immediata disponibilità di un nuovo set di servizi alla clientela ritagliati sulle esigenze di qualsiasi categoria d’impresa.

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