Grazie all’acquisizione della californiana Semantic Machines, Microsoft renderà il suo assistente vocale più incline alla conversazione naturale
Se gli assistenti vocali intelligenti sono il trend degli ultimi anni, renderli più umani è l’obiettivo delle compagnie. Un chiaro esempio ci arriva da Google Duplex, un progetto con cui Big G permetterà alla sua piattaforma di dialogare con alcuni interlocutori al telefono per la prenotazione di servizi e prodotti, calandosi nel contesto di riferimento in cui le variabili, non solo linguistiche, cambiano spesso.
Se, oltre a Google, c’è una società che sulla AI per la massa punta parecchio questa è Microsoft. Il Cortana casalingo è già da qualche anno a bordo di dispositivi mobili, prima Windows Phone e poi rivali, mentre il consolidamento sui computer è avvenuto con Windows 10. Presto Cortana sarà più umana di ciò che è adesso, grazie alla Semantic Machines.
Di cosa si tratta
Semantic Machines è una rampante azienda californiana specializzata nello sviluppo di soluzioni machine-human dal forte carattere conversazionale. L’obiettivo è lavorare su algoritmi non statici ma che si integrino in maniera più umana possibile al contesto di riferimento, in maniera che il team definisce non ortagonale. Microsoft ha acquisito Semantic Machines proprio per questo motivo, migliorare l’apprendimento di Cortana e offrire agli utenti un’interazione avanzata, che sia senza soluzione di continuità ovunque essi si trovino.
Un esempio? Chiedere all’assistente che tempo fa a casa e non dover continuamente attivarlo con Hey Cortana quando la prima risposta è stata fornita. Un po’ quello che avviene oggi con Google Assistant, che riesce a dare più di un’indicazione a un primo quesito generale, pur dovendo riprendere, ogni volta, con la conversazione con Ok Google.