Capgemini X.0: 4 X per il mercato

Col titolo Xtraordinary Xecutive Xchange Xperience, Capgemini ha messo in campo protagonisti e attori di riferimento della trasformazione digitale, evidenziando opportunità ed evoluzioni

Quella che è in atto nel mercato, scatenata dalle tecnologie digitali, è una vera e propria rivoluzione. Su questa premessa, Capgemini ha organizzato un evento dedicato a capire come si sta effettivamente dipanando la trasformazione digitale in Italia. Per farlo, ha invitato esperti e CEO di primarie aziende italiane e multinazionali, che hanno animato una serata di presentazioni e dibattiti a Milano. Intitolato X.0, l’evento ha visto una partecipazione importante di manager ed esperti provenienti da tutti i settori di mercato.

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Durante il benvenuto e un’introduzione all’evento, Andrea Falleni, amministratore delegato di Capgemini Italia, ha offerto qualche dato aggiornato su Capgemini, che ha compiuto 50 anni l’anno scorso (è nata a Grenoble nel 1967), e che ha sviluppato un fatturato di 13 miliardi di euro con oltre 200mila addetti presenti in più di 40 Paesi del mondo. «Capgemini cura con particolare attenzione la crescita dei talenti», ha sottolineato Falleni e in Italia lo fanno con 3.500 persone e una crescita del 10% che pone Capgemini Italia nel novero delle migliori country del gruppo. Bianca Granetto, managing vice president di Gartner Technology and Service Provider Group, ha poi evidenziato come «per realizzare la trasformazione digitale occorre concepire e concepirsi in modo digitale, cioè lavorare sulla cultura all’interno delle aziende e delle istituzioni». Altri Paesi hanno per esempio un Ministero dell’IT, e la spesa in Information Technology è circa il doppio di quella italiana, ha aggiunto Granetto. «Per il successo della Digital Transformation, occorre coraggio nel cambiamento e contaminazione, cioè uno scambio di cultura ed esperienze accresciuto tra tutti gli attori».

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Tavole rotonde e un punto di vista eccellente

La discussione che ha aperto le tavole rotonde ha visto la partecipazione di Sandro De Poli, presidente e amministratore delegato di General Electric Italia e Israele, che ha osservato: «Digitalizzazione per noi significa rendere l’automazione industriale interconnessa e intelligente». Per l’industria degli elettrodomestici, l’importante è la disponibilità del prodotto più aggiornato sul punto vendita, ha osservato Ernesto Ferrario, VP Global Industrial Operations e Ad di Electrolux Italia. «Occorre quindi una supply chain digitale, ma per una Pmi l’acquisto dei necessari strumenti hardware e software può essere proibitivo». Sia De Poli che Ferrario hanno poi dichiarato di aver implementato gruppi di lavoro sulla trasformazione digitale per accelerare la transizione, in quanto, ha dichiarato De Poli «se non si abbraccia subito l’innovazione, il rischio è quello di sparire dal mercato». Le altre tavole rotonde hanno visto la partecipazione di Luca Vanetti, Responsabile Digital & Omnichannel Banking presso Gruppo Banco BPM e Marco Sesana, country manager e AD di Generali Italia, sul digitale nel mondo bancario e assicurativo; di Giuliano Noci, Prorettore del Politecnico di Milano, Giorgio Santambrogio, AD del Gruppo Végé e presidente Associazione Distribuzione Moderna ed Eugenio Sidoli, presidente e AD di Philip Morris Italia per parlare di come cambia la customer experience nel retail.

Infine, l’intervento di Giulio Tremonti, in veste di presidente dell’Aspen Institute Italia, ha offerto una visione inedita del rinascimento come esplosione della modernità. «È come ordinare un whisky con ghiaccio al bar del Titanic quando arriva l’iceberg e dire: così è un po’ troppo».