Apple ha brevettato un sistema simile al Face ID che permette di autenticarsi attraverso la lettura delle vene superficiali del volto
La principale innovazione di iPhone X risiede nel Face ID, un sistema di riconoscimento 3D che permette di autenticarsi attraverso la lettura dei tratti del volto e persino di realizzare emoji animate che imitano la mimica facciale (Animoji). Apple, che ha bannato dal suo store le app che condividono i dati degli utenti con aziende terze, sta lavorando a nuovi sistemi per accedere ai suoi prodotti in totale sicurezza e uno dei suoi brevetti appena scoperti potrebbe effettivamente garantire un livello di protezione superiore a quelli attuali.
La Mela ha ottenuto l’approvazione dallo U.S Patent and Trademark Office per una tecnologia che permette di realizzare una mappa del reticolo delle vene del volto. Questa è una traccia univoca che viene poi utilizzata per l’autenticazione. Un sistema così strutturato permette di risolvere alcuni problemi legati all’identificazione tramite la scansione del volto come ad esempio nel caso dei gemelli omozigoti. La tecnologia sviluppata da Apple, che sta lavorando ad una carta di credito insieme a Goldman Sachs, utilizza l’emissione di raggi infrarossi e le componenti della fotocamera TrueDepth esattamente come Face ID. E’ importante sottolineare che il brevetto è datato novembre 2015 ed essendo antecedente al sistema di riconoscimento 3D di iPhone X è possibile che la Mela abbia deciso di accantonarlo preferendogli la lettura del volto. Al momento non è possibile sapere se tale tecnologia verrà mai effettivamente introdotta su iPhone ma si prevede che un aggiornamento del sistema TrueDepth non avverrà prima dell’autunno del 2019.
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