Secondo l’American Civil Liberties Union, il gigante del web starebbe pensando alla tecnologia Rekognition per fini di controllo e sicurezza pubblica
Che Amazon sappia un bel po’ di cose su di noi è chiaro. Meno di Google e più di altri, sa cosa abbiamo comprato negli ultimi anni, dove abitiamo, gli apparecchi che abbiamo in casa e anche il nostro volto. Grazie a progetti come il negozio brandizzato che fa da supermercato, il gigante del web può già mettere assieme vari tipi di informazioni sui cittadini per creare database complessi e completi, gestiti da una piattaforma conosciuta come Rekognition. L’organizzazione in difesa dei diritti civili, la American Civil Liberties Union, ha ottenuto una serie di conversazioni email in cui tecnici di Amazon prendono accordi con vari governi degli USA in merito alla vendita del servizio di Rekognition, inteso per abilitare un riconoscimento facciale istantaneo.
Come funziona
A quanto pare, ci sarebbero già le città di Orlando, Florida e il distretto di Washington interessati alla questione, con tante altre (l’Arizona ad esempio) in attesa di capire il funzionamento, per procedere con una fase di test. Per quanto ne sappiamo, Rekognition è in grado di riconoscere fino a 100 persone nello stesso momento, fornendo ai clienti informazioni peculiari non solo su nome e cognome ma anche età supposta, stato emotivo e quanto altro. Il particolare interessante è che la piattaforma non necessita di un hardware di nuova generazione ma può connettersi alle webcam cittadine già esistenti per monitorare gli individui dalle immagini riprese già oggi. Il servizio viene ospitato sul cloud di Amazon Web Services, che gode di server ad alte prestazioni disponibili in giro per il mondo.
C’è una certa confusione su come verrà utilizzata la tecnologia negli Stati Uniti. Tramite una dichiarazione fornita al New York Times, lo sceriffo della contea di Washington ha detto che non userà il sistema di riconoscimento facciale per il monitoraggio in tempo reale a livello globale ma solo per identificare i sospettati in indagini di polizia. Per farlo però, la piattaforma dovrà puntare i suoi occhi su migliaia di persone, alle quali nessuno potrà assicurare che i rispettivi dati non vengano memorizzati o usati per altri scopi.