Il CEO di Facebook, Mark Zuckerberg, afferma che l’azienda sta lavorando per proteggere la privacy degli utenti e respinge le accuse di Tim Cook
Quando è emerso che Facebook potesse avere un influenza negativa sui propri iscritti, il CEO dell’azienda, Mark Zuckerberg, ha dovuto fare mea culpa. Il social network ha modificato il suo algoritmo per favorire le connessioni tra i contatti più stretti ma poco dopo è scoppiato il caso di Cambridge Analytica, società vicina a Donald Trump che ha spiato 50 milioni di utenti statunitensi a scopo di propaganda politica. Oggi Zuckerberg in una intervista a Vox ha voluto sottolineare il suo impegno nella lotta alle fake news e per proteggere la privacy degli utenti ma ammette che si tratterà di un lavoro molto lungo che durerà anni.
“Mi piacerebbe poter risolvere la questione in tre o sei mesi, ma la realtà è che alcuni di questi problemi richiederanno un periodo di tempo più lungo”, ha detto Zuckerberg. Il CEO afferma che l’opera di pulizia è iniziata già da un anno e che è stato predisposto un team di 14mila persone per risolvere i problemi che affliggono il social network. “Se si tratterà di un processo di tre anni, siamo già nel primo anno – ha spiegato – e, si spera, entro la fine del 2018, avremo iniziato a voltare pagina su alcuni di questi problemi”.
Zuckerberg ha poi bollato come “superficiali e ridicole” le accuse del CEO di Apple, Tim Cook, sulla politica di Facebook riguardo la privacy. Il numero uno della Mela ha dichiarato settimana scorsa che il social network lucra sui dati degli utenti e che servirebbe una regolamentazione da parte dei governi. Zuckerberg afferma che la pubblicità è necessaria per connettere persone in tutto il mondo in quanto molte di loro non possono permettersi di pagare per il servizio.