Per entrare negli USA verrà chiesta la cronologia web di cinque anni

L’amministrazione Trump vuole varare norme più stringenti per chi si reca nel paese senza un visto da immigrato. I social media nel mirino

La possibilità di consegnare alla polizia la propria vita digitale era stata già affrontata anni fa negli USA. Con l’arrivo di Donald Trump la questione diventa ogni giorno più concreta, tanto che il governo voterà presto una norma che farà certamente discutere. Nel concreto, chiunque decida di varcare i confini statunitensi senza la richiesta di un visto con status di immigrante, si potrebbe trovare obbligato a fornire una vasta cronologia telematica, vecchia anche di cinque anni. Email, profilo social e numeri di telefono sono informazioni che alla polizia di frontiera servirebbero per capire chi sta entrando e per quale motivo. La differenza con la cosiddetta visa è che in quest’ultimo caso gli organi possono già ottenere dati simili proprio per le misure anti-terorrisimo.

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Cosa succede

Come al solito, le frange sono due. Da una parte i sostenitori, che affermano come oramai le attività online siano specchio della vita organica e dunque rappresentano un tesoro informativo necessario ad assicurare protezione al paese; dall’altro i sostenitori della privacy che intendono la norma come una palese violazione dei diritti personali, peraltro senza giustificazioni di fondo. Il documento che include la proposta è stato inviato alle camere il 30 marzo ed è entrato in un periodo di discussione di almeno 60 giorni. Ciò vuol dire che almeno fino alla fine di maggio nulla cambierà ai confini degli States ma presto le restrizioni potranno farsi sentire più di quanto lo siano oggi. Per chi lo volesse, a questo link è presente il testo, aperto a commenti e suggerimenti.

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