La crescita di Retelit passa dalla cybersecurity

Incremento a due cifre per il fatturato del nuovo servizio

L’espansione della base servizi di Retelit dopo quella nel sistema di cavi sottomarini AAE-1, esteso dall’Europa all’Asia, 19 paesi da Marsiglia a Honk Kong, e della fibra, con un’infrastruttura che collega 9 reti metropolitane e 15 datacenter in Italia distribuita lungo oltre 12500 chilometri – la cash cow del gruppo, per usare le parole di Dario Pardi, presidente dell’azienda emiliana – prosegue nel promettente segmento della cybersecurity. Con la Cyber Security Control Room, una suite di servizi per la difesa del network aziendale che oltre a presidiare la gestione delle componenti tradizionali della security (firewall, apparati, IDS, ecc) effettua l’analisi e il controllo dei processi aziendali e il monitoraggio proattivo 24 ore su 24 della sicurezza della rete e degli asset strategici dell’azienda.

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«Una cybersecurity diversa da quella erogata dai SOC. Con controlli che si estendono ben oltre quelli del firewall o dell’antivirus. Fino ad arrivare alle key people aziendali, che spesso necessitano di un monitoraggio più puntuale rispetto a quelle di altre persone in funzioni e con ruoli dove le responsabilità sono diverse» afferma Luca Cardone, marketing manager di Retelit. «Una consulenza vera e propria. Dentro alla quale ci sono tutta una serie di attività per la tutela della rete e dei dati aziendali. Che includono soluzioni di sicurezza perimetrale, servizi di gestione della sicurezza, digital forensic, DDoS Mitigation, security audit».

Un servizio tagliato su misura

«Per noi la cybersecurity è qualcosa di sartoriale. Perché le esigenze di cybersecurity cambiano a seconda dei settori di attività. Chi fa finance ha determinate esigenze; l’internet service provider ne ha altre, l’health altre ancora, soprattutto adesso che si parla di cartella elettronica» afferma Stefano Fratepietro, responsabile business unit cybersecurity e digital forensic di Tesla, partner tecnologico del progetto. «Pertanto l’obiettivo della Cyber Security Control Room, intesa come piattaforma di servizi, è prima di tutto quello di non essere uguale per tutti i clienti. Una suite dove il valore aggiunto offerto da Retelit oltre alla personalizzazione dei controlli è l’integrazione delle informazioni di sicurezza con quelle di cyberthreat intelligence. Vale a dire uno storico su ogni singolo host all’interno di una rete internet» afferma Fratepietro.

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Massicci investimenti

Il programma di investimenti in cybersecurity rappresenta uno degli elementi chiave nella strategia di lungo periodo sul mercato business da parte di Retelit. «Abbiamo investito molto per poter offrire alle aziende una serie di servizi innovativi in un’area così critica come quella della sicurezza» sottolinea Federico Protto, AD e Direttore Generale di Retelit. «Servizi che si aggiungono a un portfolio già ampio fatto di connettività, servizi MPLS, cloud, application management, data center. Per quanto riguarda la piattaforma di Cyber Security Control Room, molti dei nostri clienti lo erano già per la pura parte di connettività. Ai quali in alcuni casi, per via di situazioni di estrema vulnerabilità, di cui magari non erano a conoscenza, è stato naturale proporre di ampliare la collaborazione anche alla sicurezza» spiega Protto. Una strategia premiata da una crescita a due cifre su base annua. Un risultato al quale in Retelit si lavora per bissare anche quest’anno. «Attualmente sono al lavoro due team separati che operano in parallelo. Uno nella sede di Tesla. L’altro qui da noi. In futuro il gruppo sarà ampliato e spostato qui. Vogliamo che il polo di Retelit diventi un punto di riferimento importante per tutta l’Emilia Romagna” auspica Cardone.