Facebook spegne centinaia di account della fabbrica dei troll

Continua l’operazione di pulizia del social network nei confronti della Internet Research Agency che ha messo il mondo in subbuglio con le sue fake news

Alex Stamos, responsabile della sicurezza di Facebook, ha annunciato la rimozione di circa 140 account Facebook e Instagram e 138 pagine Facebook controllate dalla Internet Research Agency (IRA). Si tratta dell’organizzazione che oramai senza dubbio ha messo in subbuglio il mondo del web a cavallo tra il 2016 e il 2017 con la diffusione di fake news e annunci social a favore di Donald Trump. All’interno del cosiddetto Russiagate, FBI e agenzie correlate hanno individuato il fulcro operativo dell’IRA in un quartiere di San Pietroburgo e attiva sin dal 2015. Il suo lavoro si è concentrato soprattutto sulle elezioni americane di due anni fa ma potrebbe aver influito anche su referendum successivi, come quello europeo sulla Brexit.

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Cosa succede

Alcune delle pagine rimosse toccavano temi caldi, come la politica, mentre altre si occupavano di questioni più banali come il turismo. Stando ai numeri di Facebook, gli account interessati aveva speso circa 167 mila dollari per inserzioni su Facebook e Instagram negli ultimi tre anni, in aggiunta ai 100 mila dollari destinati ad annunci pro-elezioni, individuati definitivamente lo scorso autunno e principalmente con toni nazionalisti e a favore di Putin. “L’IRA ha ripetutamente utilizzato account fake per ingannare e manipolare le persone che sono Facebook.

È per questo che stiamo compiendo questa sorta di pulizia, per evitare che dinamiche del genere accadano ancora sul nostro network. Quello a cui puntiamo è il fine di un’iniziativa non il contenuto” – ha puntualizzato Stamos, assicurando ancora una volta come la libertà di espressione resti un caposaldo essenziale dell’esperienza sulla piattaforma.

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