Nata da due delle maggiori realtà dei servizi IT, DXC Technology si è imposta rapidamente all’attenzione delle aziende private e delle pubbliche amministrazioni di tutto il mondo con la sua esclusiva offerta di soluzioni, servizi e consulenza per la trasformazione digitale
Per le imprese che hanno vissuto le due grandi fasi di digitalizzazione del lavoro in azienda – quella delle reti di personal computer e quella del Web 2, o 3.0 iniziata con la piena maturità di Internet e delle connessioni wireless – le differenze non potrebbero essere più macroscopiche. In entrambi i casi, le tecnologie hanno un impatto evidente. Ma mentre l’office automation della prima generazione dipendeva da tecnologie monolitiche, gestite da piccole squadre di esperti, e scrivere una applicazione significava convertire in software regole di lavoro prestabilite e già definite da qualcun altro – nel business digitale – le tecnologie sono pervasive e fluide, le scelte strategiche coinvolgono un po’ tutti, dal management agli impiegati e persino i clienti finali, diventati molto più “savvy” con i loro mille dispositivi smart, e in grado di influenzare non solo lo sviluppo delle interfacce, ma anche lo “stile” digitale dell’impresa. Il CIO, lungi dal perdere la sua importanza, vede il suo ruolo di bravo esecutore assumere il piglio del direttore d’orchestra, tra esigenze di business da convertire in un’armonia di risorse e servizi digitali, che non necessariamente la sua azienda genera internamente. Quanto alle applicazioni, oggi è il processo che deve cambiare, adattandosi all’immediatezza e alla varietà di “canali” di contatto con la clientela.
Come sottolinea Lorenzo Greco, da un anno alla guida della filiale italiana di DXC Technology, in questo momento «il bisogno di trasformazione digitale è fortissimo, lo vediamo in tutti i settori industriali, in ogni attività. Non è più solo un fattore di differenziazione ma di sopravvivenza, specie per le realtà che devono confrontarsi con la clientela finale o intermedia». DXC Technology nasce nell’aprile del 2017 con un obiettivo molto preciso: guidare la trasformazione digitale dei suoi clienti. Il target di questa nuova realtà – costituita dalla fusione di due operatori storici, Computer Science Corp. (CSC) e la divisione degli Enterprise Services Hewlett Packard Enterprise (HPE) – è rappresentato dalle aziende private e dagli organismi pubblici di medie grandi dimensioni. DXC Technology è operativa da 1 anno anche in Italia, una delle settanta e più nazioni in cui è presente. Specialista nel settore della integrazione e della consulenza, la “transformation company” è destinata – attraverso le soluzioni e i progetti realizzati in partnership o per conto della clientela di riferimento – a diventare un “abilitatore” del cambiamento digitale. Non a caso uno degli elementi della strategia di Lorenzo Greco è dare la massima visibilità alle case history dei clienti per generare sempre più interesse intorno alla trasformazione.
IL DIGITAL COME MADRELINGUA
Con 150mila collaboratori in tutto il mondo, un portafoglio di seimila clienti e un fatturato che si aggira intorno ai 26 miliardi di dollari, DXC Technology entra nella parte più alta della classifica globale delle prime 100 società tecnologiche leader globali per il 2018 (Thomson Reuters Top 100 Global Tech Leaders). In Italia, dove lavorano attualmente circa 2.500 persone (ma Greco come vedremo sta conducendo una politica di assunzioni molto aggressiva, affiancata da una gestione delle risorse umane che fa di DXC Technology uno dei migliori datori di lavoro al mondo) si colloca fin dai suoi esordi nella Top 5 dei fornitori di un’industria, quella dei servizi ICT, che supera in valore la soglia dei 10 miliardi di euro. Per il nuovo AD, subentrato alla guida dell’azienda nel giugno scorso, la prima sfida – oltre a un sempre maggiore riconoscimento del brand – consiste nell’incrementare ulteriormente la propria quota di mercato, facendo leva sulle competenze del suo team per sfruttare pienamente una fase particolarmente ricca di opportunità.
Quali sono i fattori di differenziazione più importanti e quanto pesano i rimandi a un grande brand dell’informatica? «DXC Technology, unica nel coniugare una lunga esperienza in campo consulenziale e una cultura di impresa nativamente digitale, ha una leva molto forte nella sua totale indipendenza tecnologica: abbiamo la capacità di costruire la nostra offerta con il best of breed della tecnologia disponibile, senza altro vincolo se non le specifiche esigenze del cliente» – risponde Greco. La capacità di erogazione del servizio è anch’essa ad ampio spettro e va dal classico segmento della consulenza su tutti gli aspetti del business digitale fino alla completa gestione di interi processi. «Oggi, tuttavia – continua Greco – è soprattutto sulle competenze di ogni singolo collaboratore che possiamo vincere in questo mercato. La vera differenza sta nella competenza che riesci a esprimere nel rapporto con il cliente».
A un anno dalla quotazione alla borsa di New York come società indipendente, il primo bilancio è più che positivo. «Nei primi nove mesi, il titolo DXC Technology è aumentato di 60 punti percentuali» – rileva Greco. «In Italia, il mio insediamento risale alla fine di giugno del 2017 e nella prima parte di questo mandato ci siamo impegnati a consolidare le posizioni di mercato sulla clientela esistente, offrendo le necessarie rassicurazioni sulle prospettive future e rafforzando le nostre relazioni contrattuali». Greco ha però lavorato molto anche sul fronte interno di DXC Technology Italia, premendo anche in questo caso sul pedale della trasformazione, delle competenze e dei gruppi di lavoro che presidiano l’intera offerta. «Sulle persone stiamo investendo molto» – riconosce Greco. «Abbiamo lanciato diversi programmi di people engagement, inclusa la certificazione Top Employer. In particolare, è stato avviato un piano di assunzioni specifico per l’Italia, che già nella seconda parte del 2017 ci ha portato ad acquisire sessanta nuovi talenti. A questi si aggiungeranno quest’anno altre trecento assunzioni, metà delle quali di giovani neolaureati».
VOGLIA DI CAMBIAMENTO
Contemporaneamente, DXC Technology ha lanciato una campagna istituzionale per rafforzare l’immagine del nuovo brand, dopo la forte discontinuità rappresentata dal merger che ha unito le forze di HPE Enterprise Services e di CSC. Un marchio, quest’ultimo, anch’esso presente in Italia, anche se con un mercato di dimensioni più ristrette. Un ingrediente importante della comunicazione verso l’esterno è la sponsorizzazione della squadra di calcio AC Milan, di cui DXC Technology è al tempo stesso partner ufficiale sul campo e fornitore di servizi. «L’obiettivo di tutto questo – afferma Lorenzo Greco – è la crescita all’interno di un mercato molto vivace, che sta sicuramente esprimendo una sostenuta domanda di servizi di digital transformation. Sta a noi raccogliere questa sfida e tornare a crescere in termini di fatturati e market share».
Vediamo quindi come si articola la proposta DXC Technology dal punto di vista delle aree di maggiore specializzazione. L’azione della società è organizzata lungo gli assi costituiti da un lato da sei settori di mercato presidiati da altrettante squadre di specialisti: banking e capital markets, energia, consumer goods, retail e transportation, assicurativo, manufacturing e PA. La variabile dell’offerta comprende tutta la gamma di digital services, dalla consulenza alla trasformazione, dai servizi di data center in cloud, fino all’integrazione applicativa, incluse le applicazioni di nuova generazione erogate in cloud. «Un altro tema molto pervasivo – continua Greco – riguarda gli aspetti critici della user experience e della mobilità dei dipendenti aziendali. Non solo. Abbiamo anche una linea d’offerta, molto verticale, che aggancia il tema del business process service attraverso soluzioni per la banca multicanale, per i pagamenti elettronici e per il wealth management».
TRASFORMAZIONE NO LIMITS
Secondo Lorenzo Greco, DXC Technology si posiziona sul mercato come azienda capace di guidare la trasformazione perché sul tronco di una lunga esperienza di processi “as-is”, del modo di fare business all’epoca del client/server e della prima fase di Internet, riesce a innestare i rami di una competenza orientata al futuro, mutuata attraverso migliaia di casi di successo concretizzati in questi ultimi anni. La conoscenza del futuro, tuttavia, è una pianta che va continuamente alimentata. «Per questo – conferma Greco – il principale investimento che stiamo facendo in Italia è l’assunzione di talenti selezionati in particolare nel mondo della consulenza digitale. Anche per il cliente, tutto deve ruotare intorno alla capacità di progettare il proprio futuro e prendere le giuste decisioni in materia di tecnologie e processi». Un altro elemento, in una IT company, che ha un anno di vita ma non è nata ieri, come recita uno degli slogan scelti per la prima campagna istituzionale di DXC Technology, è il cosiddetto upskilling delle risorse, «il continuo potenziamento della base di conoscenza».
Anche le strategie di go-to-market prevedono comportamenti e obiettivi diversi. L’azione commerciale di DXC Technology in Italia si basa sul lavoro di sei industry manager, che gestiscono le rispettive modalità di offerta in base a due principi fondamentali: competenza ed esperienza. «Oggi, il presidio di un cliente poggia su due elementi» – spiega Greco. «O sei in grado di mettere a frutto una esperienza concreta nel segmento in cui il tuo cliente si muove. Oppure, puoi contare su una competenza altrettanto verticale su una determinata offerta di servizio». La digital transformation ha influito anche sul modo di vendere la tecnologia. Quella che un tempo era una attività molto relazionale – basata su un clima di fiducia, rafforzata da una lunga frequentazione e premiata da clienti che continuavano a scegliere quel determinato brand – sta sempre più diventando una vendita basata sui contenuti dei progetti da realizzare o dei processi che il cliente vuole conferire al provider. «In questi cinque anni, il mondo della domanda è cambiato completamente, aziende come la nostra hanno a che fare con soggetti del tutto diversi. Il cliente ha consolidato esperienze complesse, che richiedono, da parte di chi in DXC Technology è chiamato a gestirne le richieste, una reale capacità di esprimere contenuti». La buona notizia è che se un tempo il mercato dell’ICT era condizionato da elevate barriere all’ingresso che ne limitavano le opportunità, oggi la tecnologia trova davanti a sé un terreno molto più fertile, ampio e contendibile. «Negli ultimi anni, è stato un trend ininterrotto e abbiamo assistito al diversificarsi e moltiplicarsi dei player».
CUSTOMER SATISFACTION
Crescono le opportunità, ma proprio per il tipo di relazione che il fornitore di soluzioni e servizi tecnologici instaura con la clientela, aumenta la criticità della “loyalty”. La natura stessa del mercato della tecnologia as a service, sempre più ispirato al modello dell’orchestrazione di servizi, premia le realtà che conoscono bene l’arte della fidelizzazione. «È il motivo che ci spinge a puntare molto su un secondo aspetto, quello della customer satisfaction» – spiega Greco. «Riuscire a dare un servizio di altissima qualità in grado di soddisfare sempre le esigenze dei nostri clienti è una priorità di rilevanza assoluta, ed è sempre al centro della nostra azione per essere riconosciuti come leader». Nell’era del cloud e dei nuovi modelli di esternalizzazione del servizio, la sfida che Greco e tutta la sua squadra hanno voluto raccogliere implica anche la capacità di ingaggiare il cliente sul terreno della maturità nei processi di acquisto. «In altre parole, bisogna misurarsi non sulle promesse, ma sulla performance, misurando l’impatto che il servizio erogato ha sui KPI utilizzati dal cliente stesso, in termini di fatturato, profittabilità e customer satisfaction».
Lo stesso spirito costruttivo anima la relazione tra DXC Technology e le numerose aziende di tecnologia che sono alla base dell’offerta che l’azienda con sede in Italia a Cernusco sul Naviglio (Mi) compone adottando, agnosticamente, solo le soluzioni più in linea con gli obiettivi della clientela. Operare con una determinata tipologia di clienti su progetti di ampio respiro comporta un accorciamento del percorso di accesso al mercato. «DXC Technology adotta il modello diretto» – precisa Greco. «Non ci sono servizi che debbano essere intermediati. Facciamo una cosa diversa, adottando – con le oltre duecentocinquanta aziende che appartengono al network dei partner di DXC Technology – un atteggiamento molto collaborativo nei confronti degli altri protagonisti del mercato IT».
UNA GALASSIA DI PARTNER E ACQUISIZIONI
Con quindici di questi partner, DXC Technology ha un rapporto strategico. Questo significa che per partner come Microsoft, SAP, Oracle e Amazon AWS, l’azienda è in grado di ingegnerizzare soluzioni molto personalizzate per conto dei suoi clienti italiani. Un caso particolare di queste strategie congiunte riguarda la collaborazione con ServiceNow, una cloud company che fornisce una piattaforma molto avanzata per l’implementazione di soluzioni rivolte all’IT service e al workflow management. Per lavorare con i suoi clienti in questo tipo di progetti, DXC Technology mette in campo gli specialisti di una practice, una società affiliata, interamente dedicata al service management e con una vasta esperienza accumulata in oltre vent’anni di attività in ambito ITIL, metà dei quali in partnership esclusiva globale con ServiceNow. «Inoltre – spiega Greco – collaboriamo con una serie di operatori locali, sia di servizi sia di tecnologia, perché nei progetti di una certa dimensione oggi è impossibile che una singola azienda abbia tutte le risposte».
Brand come Fruition e Xchanging sono gli unici esempi di una strategia che è fatta anche di acquisizioni e alleanze, due modalità che spesso servono ad accelerare l’acquisizione di skills ed esperienze in ambiti estremamente specifici, quando lo sviluppo organico di quelle stesse competenze comporterebbe tempistiche troppo lunghe. Insieme ai casi già citati da Greco, tra le partnership si devono ricordare quella con Cornerstone per la piattaforma on demand di processi di HR – e tra le acquisizioni – quella di Tribridge, uno dei maggiori integratori globali di soluzioni in ambiente Microsoft Dynamics 365. Oppure nomi come UXC, specializzato in applicativi di classe enterprise per Microsoft Dynamics, SAP, Oracle e ancora ServiceNow; e di Fixnetix, provider as a service di servizi di dati di mercato, accesso ai canali di trading e gestione dei rischi pre-trade.
TUTTO PER IL CLOUD
Qual è al momento la natura dell’offerta DXC Technology? Il catalogo di soluzioni si declina attraverso nove aree di intervento, a partire evidentemente dai servizi per il cloud e di piattaforma, dove l’obiettivo è quello di massimizzare gli investimenti del cliente tanto nel private e public cloud come nelle infrastrutture legacy, gestendo in maniera sicura i sempre più numerosi ambienti ibridi, dove modalità più mature si sposano a tecnologie di ultima generazione. Un’altra specialità è l’ecosistema del workplace e della mobilità (oltre 8 milioni di singoli device mobili gestiti), che include anche diverse applicazioni IoT e punta a garantire una esperienza “consumer like” per chi opera, fuori e dentro gli uffici della rispettiva azienda, con un ambiente IT professionale, con tutta la sicurezza che ne deriva. La cyber security non può mancare nel portafoglio di practice messo in campo da DXC Technology come pure tutti gli aspetti della business analytics, potenziata dalle migliori piattaforme tecnologiche messe a disposizione dei partner e orientata al supporto decisionale.
Altre due aree riguardano da un lato tutte le applicazioni aziendali già esistenti, dall’altro il mondo emergente delle cloud app: qui, la squadra guidata da Lorenzo Greco aiuta il cliente a modernizzare, testare e gestire al meglio gli ambienti legacy, supportando oltre un milione di applicativi per conto di un migliaio di clienti, e al tempo stesso intervenendo anche sugli aspetti di integrazione di applicazioni e processi di nuova generazione con l’obiettivo, anche in questo caso, di garantire l’integrazione ottimale tra ambienti applicativi eterogenei. C’è poi tutto il comparto dei servizi rivolti all’erogazione e gestione dei processi di business, per una perfetta integrazione tra back e front end, unito alle famiglie di soluzioni software verticali, con implementazioni trasformative per assicurazioni, per sanità e trasporti. E infine, i servizi più propriamente di carattere consulenziale, che affiancano il management delle imprese nell’accelerazione dei loro percorsi di trasformazione.
STORIE DI SUCCESSO
Il brand è ancora molto giovane, ma in virtù della lunga storia congiunta dei due precedenti marchi, l’album dei casi di successo siglato da DXC ha già un notevole spessore. A livello globale DXC Technology vanta una serie di interventi in ambito pubblico e privato che hanno aperto la strada a radicali trasformazioni di processo, aperture di nuove linee di business, ottimizzazioni e riduzioni delle tempistiche. Grazie a DXC, il gruppo assicurativo Zurich ha ridotto del 30 per cento i costi e reso più flessibili i processi legati alle nuove polizze. Il governo delle Fiandre ha ottimizzato la sua piattaforma di servizi ai cittadini risparmiando quasi 100 milioni di euro all’anno. In Danimarca sono stati completamente digitalizzati i registri degli interventi effettuati dagli equipaggi delle ambulanze, con importanti risvolti sul piano della rapidità e dell’efficacia. Lufthansa ha adottato una nuova interfaccia open API per i suoi servizi. Persino un ambito critico come il turismo religioso in Arabia Saudita si avvale di un moderno sistema di gestione dei flussi che riduce i tempi di trasporto e i rischi di incidente per quasi due milioni di pellegrini alla Mecca.
E in Italia? «La squadra da noi sponsorizzata – risponde Greco – l’AC Milan, proprio in questi giorni sta completando l’uscita dal mondo Fininvest e per assicurare il governo delle sue risorse informatiche li abbiamo convinti ad adottare una soluzione recentissima: la gestione dell’IT attraverso una modalità chiamata “CIO as a service”. Abbiamo iniziato con il Milan, ma in effetti tutto il mondo del grande sport è in piena fase di trasformazione. Le squadre diventano vere e proprie media company, che devono affrontare problematiche di engagement, user experience, riequilibrare l’impatto sui consumatori nei cosiddetti momenti on e off game». A livello globale, l’azienda è presente anche nel mondo delle corse automobilistiche, supportando per esempio il Team Penske, considerato la “Ferrari” della Formula IndyCar. «Il cliente è il nostro primo testimonial» – sottolinea Greco. «E vogliamo che sia protagonista per dar vita ad altre storie di cambiamento». Proseguendo il racconto dei progetti realizzati in Italia, Greco cita anche i ministeri dell’Istruzione e dei Trasporti, che insieme a DXC Technology hanno digitalizzato la distribuzione dei temi di maturità, la gestione dei programmi di alternanza scuola-lavoro, la logistica delle merci smistate dai porti con il Port Community System (PCS). Un colosso mondiale dell’accessoristica “eyewear” ha siglato sempre con DXC Technology il maggior contratto europeo per la migrazione nel cloud di Microsoft Azure.
L’impatto che la tecnologia sta avendo sul mondo degli affari e del lavoro comporta una miriade di nuove opportunità ma anche responsabilità sempre maggiori. Per questo le parole conclusive di Greco sono rivolte all’impegno della sua azienda sul piano della corporate responsibility. DXC Technology si classifica al quattordicesimo posto della classifica dei Top 100 Best Corporate Citizens stilata dalla rivista CR Magazine e ha portato a termine diversi programmi di tutela ambientale e riduzione dei consumi energetici, ottenendo per esempio un taglio complessivo del 18,7% delle emissioni di gas serra con un anno di anticipo rispetto all’obiettivo del 18% che CSC aveva fissato prima dell’acquisizione. La trasformazione digitale influisce sul business, sull’ambiente, sugli stili di vita dei consumatori. Nell’affrontare un percorso di cambiamento così impegnativo non ci si può permettere di improvvisare, né di far tutto da soli: il miglior compagno di viaggio è un partner affidabile e con una visione nuova. Attraverso le sue azioni e le sue soluzioni, DXC Technology dà prova ogni giorno di aver sviluppato un sufficiente grado di familiarità con il futuro che ci attende.
Foto di Gabriele Sandrini