Come cambia il Cebit 2018

Si terrà dall’11 al 15 giugno il salone dell’ICT che toccherà nuovi temi, dall’Intelligenza Artificiale al VR, dalla blockchain all’economia dei dati. Appuntamento ad Hannover

In che modo rinnovare una fiera consolidata e riconosciuta come il Cebit? Non è facile ripensare a un brand del genere, che da anni porta in Germania il meglio del mondo ICT, sia come concrete applicazioni che nuove strategie di business. Il team tedesco ha lavorato duramente per far evolvere il salone, portando in giro per l’Europa un’anteprima di ciò che vedremo in estate. Ebbene si, il primo passo è questo: l’appuntamento annuale si terrà dall’11 al 15 giugno, qualche mese dopo le consuete (e fredde) giornate di marzo.

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“L’evento 2018 porta con sé un bel po’ di novità, a partire dai temi principali intorno ai quali gireranno congressi e tavole rotonde – ha spiegato Hartwig von Sab, capo ufficio stampa del Cebit, che ha dato a Milano un primo assaggio della kermesse – sono otto i focus, dall’Intelligenza Artificiale all’Internet delle Cose, dalla Realtà virtuale e aumentata alla sicurezza, fino a blockchain, droni, mobilità futura e robotica umanoide”.

In arrivo dunque un vero e proprio concept che si pone l’obiettivo di toccare le tematiche dell’Information Technology, racchiuse in ambiti predefiniti: d!conomy, d!tec, d!talk, d!campus. In queste, interverranno personaggi ed esperti di aziende e settore pubblico ma anche i politici europei più attenti alla rivoluzione digitale come motore dell’economia continentale da incentivare e rafforzare, dove necessario.

“Il Cebit vuole anche porsi come momento di riflessione sulle professioni 2.0, quelle che hanno maggiori opportunità di affermarsi in futuro. Pensiamo che in Germania ci sono circa 60 mila professionisti IT non occupati, che le compagnie potrebbero assumere per portare avanti i loro progetti di business. Perché non lo fanno? Probabilmente il motivo è che non sanno di aver bisogno di tali figure, che possono invece dare una spinta essenziale alla produttività e all’innovazione interna e comunicata verso l’esterno – ha continuato von Sab – per quello vogliamo interpellare i decision maker affinché capiscano come risolvere le sfide del domani”.

Paradossalmente, il Cebit ha fatto un percorso inverso di quello che, spesso, intraprende la tecnologia a 360 gradi. È passato cioè dal servire un pubblico prettamente B2B ad uno più generalista, parlando al contesto enterprise come agli utenti finali, anche perché una vera differenziazione non esiste più, almeno per certe aree.

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“La storia della nuova Cebit è quella del cambiamento dell’IT. Tante aziende in Germania e in Italia si trovano in una situazione comune, volendo abbracciare la trasformazione digitale ma senza sapere come. Le difficoltà sono di due tipi: economiche e culturali. Se il muro invalicabile sembra solo il primo, in realtà il retaggio al mutamento è ugualmente limitante. Il progetto che abbiamo in mente è proprio questo: coinvolgere il più ampio pubblico per dare la giusta importanza all’evoluzione dei processi basati sul tech, accogliendo vettori e paradigmi che di dirompente hanno solo il nome, non la complessità di integrazione”.

Tra le compagnie presenti ad Hannover ci sarà anche l’italianissima Zucchetti, che da tempo ha messo in piedi un programma di internazionalizzazione verso la Germania, l’Austria e la Svizzera. “Cebit è la più importante fiera internazionale del mondo ICT – ha sottolineato Dirk Schwindling, CEO di Zucchetti GmbH – e rappresenta quindi la migliore vetrina per i vendor che intendono non solo presentare a un pubblico molto qualificato il valore di un’offerta realmente innovativa ma anche assicurare, in particolare alle aziende tedesche, la vicinanza al cliente dal punto di vista prettamente territoriale, dalla gestione della trattativa, all’installazione delle applicazioni fino al supporto post vendita”.

Il calendario del Cebit 2018, compreso delle agende giornaliere e ospiti è disponibile a questo indirizzo.