Da maggio in Oriente partirà un discusso progetto che mixa vita online e offline per classificare gli individui
C’è una puntata della famosa serie di Netflix Black Mirror in cui un’umanità futura basa i propri rapporti sociali e professionali su uno score derivante dai social network. Un po’ come il Klout che fu, l’idea è quella di dare alle persone un punteggio basato sul comportamento in rete. Una metodologia che presto verrà adottata in Cina. Qui il governo ha deciso di adottare un sistema che etichetterà gli individui su un ranking nazionale, come risultato del mix di vari fattori: dalla fedina penale al conto in banca, passando per i prodotti acquistati online e lo stato di famiglia. Insomma, tutto molto vicino a quanto visto in TV e preoccupantemente surreale se si considera che la classifica porterà notevoli restrizioni per attività quotidiane.
Di cosa si tratta
Basti pensare che chi avrà un sistema di social credit basso non potrà viaggiare in aereo o treno dentro e fuori i confini del paese, come misura punitiva per il proprio atteggiamento. Da sempre la Cina è una delle nazioni meno democratiche al mondo e una simile idea ne è un’ulteriore prova. Chi assicura che il punteggio dato ai cittadini sia frutto di concrete mancanze e non abusi di potere magari nei confronti di dissidenti, giornalisti e politici?
Stando a quanto si legge online, persino l’aver lasciato una bicicletta parcheggiata sul marciapiede o aver fornito indicazioni non esatte alla polizia durante un fermo potranno abbassare lo score personale, causando discredito sia nei confronti delle forze dell’ordine che di agenzie e organizzazioni, a partire proprio da quelle dedicate ai trasporti. Il progetto cinese entrerà nella sua fase di regime (nel vero senso del termine) entro il 2020 ma già tra un paio di mesi verrà avviato in test per alcune zone.