Il social network aprirà il processo di verifica account per responsabilizzare più utenti e fermare la diffusione delle bufale
Secondo un recente studio, su Twitter le fake news si propagano sei volte più velocemente delle notizie vere. La viralità del fenomeno non è facilmente arginabile dal microblog, che sta cercando vie alternative per ridurre il problema. Una soluzione potrebbe essere quella di aprire a chiunque il processo di ottenimento della famosa spunta blu al fianco del nome utente, per segnalare un account verificato. In questo modo, si darebbe maggiore responsabilità agli iscritti, incentivando la condivisione di notizie vere e non il rapido e diffuso sharing privo di qualsiasi fondamento. Lo ha spiegato durante un livestream il CEO Jack Dorsey: “Vogliamo essere uno dei servizi più affidabili al mondo e sappiamo che abbiamo molto lavoro da fare per arrivare a tale traguardo”.
Cosa sappiamo
La spunta di verifica è stata concessa in principio alle celebrità, come modo per far riconoscere ai fan un account originale da uno falso. Il programma è stato poi esteso ad altre figure, tra cui i giornalisti, ma è sempre rimasto esclusivo di certi utenti. Probabilmente il baffo blu non potrà essere richiesto da tutti ma comunque da persone attive nel mondo della comunicazione.
Il motivo è evidente: la validazione dei profili ha senso solo se vige la sua assenza per i migliaia di iscritti che usano il social per tenersi informati su quanto accade nel mondo. A differenza di Facebook, che ospitava una pagina ad-hoc su cui chiedere la verifica, Twitter ha sempre proceduto in autonomia, proseguendo nell’assegnazione secondo propri criteri. Non è chiaro cosa cambierà in futuro ma la lotta alle fake news passa anche da qui.
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