Tim Cook sul caso Facebook – Cambridge Analytica: “I Governi devono dettare le regole”

Tim Cook backdoor ios crittografia apple realtà aumentata facebook cambridge analytica

Il CEO di Apple ritiene che le attività illecite di Cambridge Analytica siano un fatto “così terribile” da richiedere che i governi impongano regole più restrittive sulla raccolta e trattamento dei dati personali

Il CEO di Apple, Tim Cook, è sempre stato piuttosto sensibile al tema della privacy online e durante una conferenza in Cina ha voluto dire la sua sullo scandalo che vede coinvolte Facebook e Cambridge Analytica, azienda che ha profilato in modo illecito gli account di 50 milioni di utenti statunitensi a fine di propaganda senza che il social network facesse nulla per impedirlo. Il numero uno della Mela, il cui Face ID non avrà un reale concorrente non prima dell’anno prossimo, ritiene che questa vicenda sia la conferma di quanto sia necessario l’intervento da parte dei governi per tutelare la sicurezza e il corretto utilizzo dei dati personali degli utenti di tutto il mondo.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

“La capacità di chiunque di sapere, da anni, cosa abbiamo visitato, chi sono i tuoi contatti, chi sono i loro contatti, le cose che ti piacciono e che non ti piacciono e ogni dettaglio intimo della tua vita dal mio punto di vista non dovrebbe esistere.  – ha spiegato Cook – Penso che questa determinata situazione sia così terribile ed è diventata così grande che probabilmente è necessario un regolamento ben congegnato”. Cook ha inoltre lasciato intendere di essere a conoscenza del problema già da diverso tempo: “Per anni ci siamo preoccupati che le persone in molti paesi stessero rinunciando ai dati probabilmente senza sapere a fondo ciò che stessero facendo ed eravamo certi che un giorno sarebbe successo qualcosa che avrebbe notevolmente offeso queste stesse persone […] sfortunatamente questa predizione si è avverata più di una volta”.

Leggi anche:  Apple e Unione Europea: l'ira di Spotify (e non solo)

Il CEO di Apple non ha parlato apertamente dell’eccessiva libertà concessa da Android alle app di terze parti in materia di raccolta di dati ma è evidente che il suo commento sia una velata critica al sistema operativo di Google. Oggi si è infatti scoperto che Facebook ha immagazzinato i dati relativi a telefonate ed SMS sui telefoni Android in modo non del tutto trasparente. Il problema non riguarda invece i dispositivi iOS.